- Di fronte alla candidatura al Colle del leader di Forza Italia sembra che un tacito accordo spinga tutti a fingere di vedere ciò che non c’è. O di non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti.
- Il tentativo richiede di consegnare all’oblio una parabola politica segnata da 36 processi, una condanna per frode fiscale, leggi ad personam o la storia indecorosa del voto su Ruby nipote di Mubarak.
- In un tempo che è segnato a livello globale dalle proteste femministe del #MeToo, questa mossa pretende di far dimenticare il sistema di scambio tra sesso, denaro e potere al cuore del ventennio berlusconiano.
Berlusconi al Quirinale? Sembrava una boutade, una provocazione o una mossa del centrodestra per tenere le carte coperte fino all’elezione del presidente della Repubblica. Eppure la forza della ripetizione, amplificata dai mezzi di comunicazione, ha trasformato una palese insensatezza in una possibilità a cui tanti ora fanno mostra di credere. La vicenda ricorda la favola di Andersen, in cui l’imperatore vanitoso viene convinto da due truffatori a farsi rivestire di un fantomatico tessuto m



