- Non esistono persone brave o cattive, ma convenzioni mutevoli e rapporti di forza che ci legano in un garbuglio inestricabile di ragioni, abitudini, ignoranze, pregiudizi, incomprensioni, polarizzazioni.
- Il problema è che oggi nessuno si occupa di trasmettere queste norme di comportamento. Chi fa l’educazione sentimentale dei giovani maschi e delle giovani femmine? Come veniamo a conoscenza delle parole da dire e da non dire?
- Non abbiamo bisogno di moralismi ma di nuove regole per vivere assieme. Senza dare per scontato nulla. Perché non siano tutti uguali bensì tutti diversi, e non esiste una sola misura per giudicare ogni individuo.
Quando sui social un personaggio pubblico fa il mea culpa per una battuta sostenendo di non aver “studiato” a sufficienza la materia, dovremmo preoccuparci: a quanto pare per non fare pasticci nel mondo contemporaneo ci vogliono laurea, dottorato e corso di aggiornamento. Qualcuno dirà che è solo questione di educazione e buon senso. L’ideologia del decoro, che trasfigura le questioni politiche in rogne di nettezza urbana, ha il suo corrispettivo morale in questa retorica della buona educazione



