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Senza un’analisi del declino italiano si spenderanno male i soldi del Recovery

Britain's Prime Minister Winston Churchill, centre, attends a meeting with Allied Forces leaders at their headquarters in Algiers, Algeria, May 27, 1943, to plan the invasion of Sicily and the Italian campaign. From left are Britain's Foreign Minister Anthony Eden; Chairman of Chiefs of Staff Sir Alan Brooke; RAF Air Chief Marshall Sir Arthur Tedder; Royal Navy Admiral Sir Andrew Cunningham; Commander-in-Chief Middle East Gen. Harold Alexander; U.S. Army Chief of Staff Gen. George C. Marshall; U.S. Army Commander of North Africa Gen. Dwight D. Eisenhower; and Commander of the Eighth Army Gen. Bernard Montgomery. (AP Photo)
Britain's Prime Minister Winston Churchill, centre, attends a meeting with Allied Forces leaders at their headquarters in Algiers, Algeria, May 27, 1943, to plan the invasion of Sicily and the Italian campaign. From left are Britain's Foreign Minister Anthony Eden; Chairman of Chiefs of Staff Sir Alan Brooke; RAF Air Chief Marshall Sir Arthur Tedder; Royal Navy Admiral Sir Andrew Cunningham; Commander-in-Chief Middle East Gen. Harold Alexander; U.S. Army Chief of Staff Gen. George C. Marshall; U.S. Army Commander of North Africa Gen. Dwight D. Eisenhower; and Commander of the Eighth Army Gen. Bernard Montgomery. (AP Photo)
  • Il recovery fund ha un’importanza storica, per l’Italia, in declino da un quarto di secolo, e per l’Europa, che intravede l’unione fiscale e una vera integrazione politica.
  • Il piano del governo sembra però trascurare le principali cause del declino: la supremazia della legge e la responsabilità politica, entrambe troppo deboli. 
  • La ragione è che le élite italiane convivono serenamente con questi due problemi, e spesso ne beneficiano. Solo la pressione dei cittadini le indurrà ad aggredirli. 

La discussione pubblica sul recovery fund si è finalmente accesa. L’occasione è stata la controversa idea di affidarne la gestione a una «cabina di regia». L’efficiente esecuzione degli investimenti è un tema importante, naturalmente, ma secondario rispetto alla loro destinazione. La domanda principale non è come, ma dove investire. Una prima risposta si trova nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentata al Consiglio dei ministri del 7 dicembre. Non è una risposta convince

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