- Il recovery fund ha un’importanza storica, per l’Italia, in declino da un quarto di secolo, e per l’Europa, che intravede l’unione fiscale e una vera integrazione politica.
- Il piano del governo sembra però trascurare le principali cause del declino: la supremazia della legge e la responsabilità politica, entrambe troppo deboli.
- La ragione è che le élite italiane convivono serenamente con questi due problemi, e spesso ne beneficiano. Solo la pressione dei cittadini le indurrà ad aggredirli.
La discussione pubblica sul recovery fund si è finalmente accesa. L’occasione è stata la controversa idea di affidarne la gestione a una «cabina di regia». L’efficiente esecuzione degli investimenti è un tema importante, naturalmente, ma secondario rispetto alla loro destinazione. La domanda principale non è come, ma dove investire. Una prima risposta si trova nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentata al Consiglio dei ministri del 7 dicembre. Non è una risposta convince



