Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di Domani relativa al congedo genitoriale. Nel deserto di proposte politiche e nell’aridità di questa campagna elettorale, l’iniziativa del giornale diretto da Stefano Feltri è una delle poche novità concrete, a suo modo rivoluzionaria, che abbiamo avuto il piacere di leggere. 

La speranza naturalmente è che se ne accorgano anche i leader politici dei partiti che si propongono di governare nei prossimi cinque anni.

Sarebbe interessante capire quale modello di famiglia si immaginano (oltre a quella tradizionale di cui ci importa poco). Sarebbe bello conoscere quali sono le proposte per invertire la tendenza a non fare figli nel nostro paese, quali strumenti hanno intenzione di mettere in campo per contrastare le dimissioni delle donne, spesso impossibilitate a conciliare lavoro e famiglia.

Il congedo di cinque mesi, per entrambi i genitori, pagati al 100 per cento è una buon a proposta perché interviene sul modello culturale e sulla responsabilità della cura che noi crediamo debba essere condivisa in egual misura.

Allo stesso tempo rende meno fragili le donne, spesso penalizzate durante le assunzioni di lavoro proprio perché nei fatti la cura è delegata per legge interamente a loro. Abbiamo visto le istituzioni gioire per aver portato il congedo di paternità a dieci giorni: ci sarebbe da sorridere, se solo non facesse piangere.

Restare a casa per curare un figlio non deve essere più un tabù per i padri, niente più: «stai facendo il baby sitter?», niente più «stai facendo il mammo?».

Sembrerà poco ma è tanto, tantissimo.

Allo stesso tempo crediamo sia fondamentale retribuire maggiormente il periodo successivo ai cinque mesi, il cosiddetto congedo parentale, oggi pagato un misero 30 per cento, contro il 67 per cento dei cugini tedeschi. In un paese dove gli asili nido sono pochi e le graduatorie troppo corte, la cura non può durare soli cinque mesi ed è importante proteggere i redditi più fragili.

«Lavorare per vivere e non vivere per lavorare».

Siamo convinte che non esistano pari opportunità senza indipendenza economica.

#senzagiridiboa

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