- Il processo e la crisi che hanno portato alla fine del governo Conte II e all’arrivo di quello guidato da Mario Draghi non possono non “offendere”.
Le sensibilità dei critici sono diverse. Quel che le accomuna, sembra di poter dire, è la volontà di distinguere tra il “modo” che ha partorito il fatto e il “fatto”.
L’attenzione a non giustificare i processi con gli esiti equivale a uno sforzo della ragione a non identificare la valutazione dei processi con quella dei loro esiti.
Il giudizio su Draghi è sospeso, non quello sulla genesi
11 marzo 2021 • 17:07Aggiornato, 11 marzo 2021 • 18:36