L’art.94 della Costituzione indica al parlamento la necessità di motivare il voto di fiducia al governo. Ciò significa che i prossimi lunedì e martedì le forze parlamentari favorevoli al presidente Conte dovrebbero indicare le soluzioni da adottare in politica estera, economica, sociale, sanitaria, di sicurezza nazionale sino al 2023. Inoltre nella motivazione si dovrà anche fare riferimento alle riforme istituzionali che dovranno essere necessariamente adottate prima delle elezioni politiche. Sulla qualità della motivazione della fiducia si misurerà il grado di coesione politica dei sostenitori del governo Conte ed il grado della sua credibilità internazionale.

Veniamo dunque all’annunciato sindacato dei costruttori, manovali e muratori. Un liberaldemocratico come Vittorio Emanuele Orlando avrebbe parlato di «cupidigia di servilismo».

Ciascuno naturalmente ha diritto di fare ciò che vuole, e di parlare a nome suo e di qualsiasi consorteria. Ma non può parlare a nome dei socialisti italiani che, in tutta la storia Repubblica, hanno avuto attenzione ai problemi istituzionali e alla democratizzazione delle istituzioni.

Qui oggi ci troviamo di fronte all’idea corrosiva delle congreghe e della forza muratoria. Credo che il senatore Nencini, spero per lui inconsapevolmente, sia caduto nel gioco dell’assalto allo svuotamento democratico delle istituzioni. Soprattutto ritengo che questo è un momento molto difficile per le istituzioni, che non poggeranno su maggioranze coese politicamente e con prospettive politiche, ma su un’accozzaglia di variegati interessi in cui il legame oscuro ed occulto della fedeltà muratoria non è di buon auspicio.

Tra qualche mese i problemi riesploderanno: la crisi economica, sociale, sanitaria del paese. Ci si illude che il percorso da oggi alle prossime elezioni politiche possa essere facile e tranquillo. Invece sarà interrotto da eventi in cui una forte influenza avrà la necessità di una ricollocazione dei singoli stati di Europa di fronte non solo i problemi continentali ma a quelli della ricerca di nuovi equilibri sovranazionali e globali. Oggi non è più sufficiente la scelta europea, è necessaria una più meditata e riflessiva scelta euroatlantica che incoraggi il consolidamento delle posizioni della nuova amministrazione americana, le dia respiro la faccia ritornare a quella funzione che ha avuto di forza di riequilibrio democratico nel mondo.

Si resta sconcertati di fronte alla immensità dei problemi di carattere istituzionale e democratico che abbiamo davanti, in paragone con la mediocrità delle scelte, questo voler rappattumare problemi grandi con un filo già corroso e deteriorato. Nel mondo cattolico vediamo riaggirarsi quei vecchi legami dell’Opus dei, nel mondo laico quei vecchi legami dei grembiulini e della cazzuola.

Non ho mai avuto simpatia per Renzi ma i problemi che ha posto andavano discussi: erano veri o non erano veri? Renzi ha un modo di porre le questioni che sa di irriverenza, talvolta anche di poca educazione. Ma  come gli si risponde? Con la raccolta di sconosciuti rappresentanti parlamentari.

Tra lunedì e martedì si preannuncia uno spettacolo indecente in parlamento. È vero che ogni parlamentare è libero e agisce senza vincolo di mandato, ma è anche vero che vale la formula di Cuccia: i voti non si contano solo, si pesano anche. Se dopo la conta passeremo al peso dei voti, si accorgeranno che si tratterà di pesi di inconsistenza aerea. E ci chiederemo questi voti inconsistenti con quale moneta saranno pagati.

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