- Da mesi Francesca Nava, su questo giornale e in inchieste televisive, racconta l’inchiesta della procura di Bergamo sulle prime fasi del Covid e, in parallelo, ricostruisce cosa è successo in quelle settimane cruciali.
- Il lungo articolo che abbiamo pubblicato lunedì ha attirato molta attenzione perché rivelava che la fase finale dell’indagine giudiziaria potrebbe terremotare i vertici del ministero della Sanità.
- Si capiscono i meccanismi di una tecnostruttura orientata all’adempimento formale degli obblighi invece che al risultato che è incaricata di perseguire.
L’emergenza Covid è diventata l’alibi per tutto, invocata ora anche per sbloccare i negoziati sul Quirinale e costringere Sergio Mattarella a rimanere al suo posto. Ma dopo due anni di pandemia, è impossibile sostenere che siamo di fronte a qualcosa di imprevedibile e imprevisto. A inizio 2020, invece, la pandemia era qualcosa di mai sperimentato, una sfida di politica sanitaria senza precedenti. Eppure questo non può diventare un argomento per assolvere tutti da eventuali errori e negligenze


