La crisi estiva dei trasporti è in parte fisiologica, a causa delle punte di domanda, ma in parte dovuta a molteplici inefficienze. Dalle autostrade ai treni, una maggiore concorrenza e una gestione diversa delle tariffe contribuirebbero a diminuire ritardi, ingorghi e disservizi nei periodi di punta dell’anno
Come ogni estate, anche in questa i trasporti vanno in tilt. Code in autostrada, treni in ritardo, utenza lasciata bollire al caldo e non informata, aerei costosissimi e spesso cancellati o in ritardo, cantieri che intralciano il traffico. Ora, una parte dei problemi è fisiologica, e si chiama “fenomeni di punta”. Tutti vogliono andare in vacanza negli stessi posti e nello stesso periodo. Però non si può investire solo per soddisfare la domanda di punta: treni, autostrade, aerei, autobus rimarre



