Sono d’accordo con Chiara Valerio quando ha scritto che quelle parole consolatorie non avrebbero dovuto essere sottoposte a giudizio perché noi non avremmo dovuto ascoltarle. Ciò su cui vorrei soffermarmi sono proprio i verbi al condizionale: il condizionale è il modo verbale del desiderio, in questo caso di un mondo orientato verso la compassione e la distinzione dei contesti. La dura realtà è che ormai i contesti stanno scomparendo
Noi e le parole di Nicola Turetta: che cosa è umano e cosa non lo sarà più

01 agosto 2024 • 19:59Aggiornato, 01 agosto 2024 • 20:16