- Si potrebbe pensare che il governo Conte, cambiando continuamente indicazioni, regole e segnali sulla gestione del periodo natalizio per contenere i contagi, si stia producendo in un accorto esercizio di adattamento delle decisioni a una realtà che cambia.
- Non è così. Perché i fatti epidemiologici della seconda ondata, nella loro essenza, non sono cambiati di molto negli ultimi tempi, a meno di non volersi ostinare a leggere i dati come fotogrammi isolabili, invece che come un continuum.
- Da settimane i dati suggeriscono chiusure drastiche per il periodo delicato delle vacanze. Il governo cambia le decisioni al cambiare dei fatti, ma si confonde su quali siano i fatti essenziali a cui fare riferimento per prendere misure adeguate.
Un governo che non decide ha la certezza di sbagliare
18 dicembre 2020 • 21:21Aggiornato, 18 dicembre 2020 • 22:11