Frammentazione e riforme

Whatever it takes, per l’Italia e per l’euro i dieci anni dalla crisi sono passati invano

  • Dieci anni addietro, Mario Draghi paragonò l’euro a un bombo, che vola malgrado la sua morfologia: una similitudine, forse non casuale, con la leggenda del calabrone italiano;
  • Ma per Draghi, per creare una superpotenza benevola che esprimesse una nuova forma di sovranità sovranazionale, serviva completare i blocchi costitutivi dell’Europa; fiscale, bancario, politico ed economico, e non accontentarsi dello status quo;
  • Dopo diieci anni e molte lattine calciate, le incompiutezze restano e il rischio frammentazione della deviante Italia è tornato a perseguitarci, mentre l’era dei tassi negativi è alle spalle e a Roma Draghi guida un governo di disunità nazionale frutto dell’ennesimo fallimento del sistema-paese.

Con questo articolo si apre una serie che discute il bilancio e l’eredità del decennio di politiche monetarie straordinarie aperto dal celebre discorso del “whatever it takes” dell’allora presidente della Bce Mario Draghi, il 26 luglio 2012, che ha posto termine alla crisi di credibilità nella tenuta dell’euro, almeno per un po’.  Quando Mario Draghi, all’epoca al timone della Bce da meno di un anno, pronunciò l’ormai storico discorso del whatever it takes, «faremo tutto quello che servirà p

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