Cultura

Altro che modello cooperativo. Il mondo delle piante è un inferno

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Il biologo Stefano Mancuso è il portavoce dell’idea per cui gli uomini dovrebbero imparare dalle piante a collaborare. Ma la natura non è un idillio e l’unico scopo delle specie è la sopravvivenza, mentre le persone ne hanno anche altri

  • Le piante sono diventate un punto di riferimento nella riflessione contemporanea. Neurobiologi come Stefano Mancuso e filosofi come Emanuele Coccia vedono nelle piante delle vere maestre di vita e di pensiero.
  • Mancuso, in particolare, sostiene che dalle piante possiamo imparare le soluzioni più adatte alla maggior parte dei problemi che affliggono l’umanità.
  • Ma pensare che le piante ci insegnano la cooperazione e l’aiuto reciproco non è forse ragionare in modo eguale e contrario al modo in cui ragionavano i darwinisti sociali quando sostenevano che la natura ci insegna la lotta per la vita e la sopravvivenza del più adatto?

Ricordate la vigna di Renzo nei Promessi Sposi? In piena pestilenza, Renzo, costretto a fuggire dopo essersi infilato nei tumulti a Milano, torna al suo paesello dal quale manca da due anni. Passa accanto al campetto dove aveva una vigna, e la trova prevedibilmente saccheggiata da mano umana. Soprattutto, però, è colpito dal dilagare di piante spontanee in lotta furibonda tra loro per prevalere l’una sull’altra, intente «a rubarsi il posto per ogni verso». Di quelle erbe Alessandro Manzoni fa il

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