il tradimento delle premesse

Amici poteva essere una scuola, invece è diventato un reality

L’unica scuola italiana in presenza aveva l’occasione di dare giudizi sulle abilità e valutare le performance. Il programma non ha retto: si è fatto schiacciare dai meccanismi della spettacolarizzazione del sentimento

  • Questo, che è il più longevo dei talent-show italiani, è anche l’unico che sia davvero una scuola con l’approssimativa durata di un anno accademico: forse quest’anno addirittura è stata l’unica scuola italiana che abbia potuto svolgere il proprio insegnamento continuativamente in presenza.
  • Questa secondo me è la grande occasione mancata di Amici: qui non vige il televoto, qui parlano maestri e giudici che sono (o dovrebbero essere) competenti; le occasioni di confronto non mancano.
  • Ma tutto si riduce, alla fine, al mi piace-non mi piace, ce l’ha con me, è una strategia, come su un Facebook qualsiasi.

Pio e Amedeo, i due comici foggiani ospiti fissi di Amici (tranne ora che stanno preparando un loro programma intitolato, con riferimento allo zappatore meroliano, Felicissima sera), gliel’hanno detto senza mezzi termini alla De Filippi, scherzando nel solito modo ruvido: «Sei proprio alle pezze… ma la giuria l’hai presa all’Eurospin?». Effettivamente per questo suo ventesimo compleanno una delle corazzate di Canale5 sembra attrezzata un po’ in minore, senza clamorose presenze internazionali e

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