Possono esistere oggi progetti creativi che si facciano carico dei nuovi modi di intendere il corpo, le relazioni e il sistema di potere che le attraversa in modo non scontato?
Teresa Ciabatti col suo nuovo romanzo Sembrava bellezza sembra mostrare che si può fare dell’esperienza della marginalità, della vergogna, un grande territorio di immaginazione, travalicando l’abusata e sterile contrapposizione tra politicamente corretto e scorretto.
Sembrava bellezza è una congiura frenetica di corpi instabili, perlopiù femminili, resi precari dagli incidenti, dalla vecchiaia, dalla malattia, dalla chirurgia, ma soprattutto dalla percezione.
Fragilità e marginalità sono i semi dell’immaginazione
07 febbraio 2021 • 11:38Aggiornato, 07 febbraio 2021 • 11:41