LA CORSA ALLO SPAZIO

Yuri Gagarin ha lanciato una competizione sregolata

(AP Photo/Dmitri Lovetsky)
(AP Photo/Dmitri Lovetsky)

Da quando sessant’anni fa il cosmonauta sovietico rimase in volo per 108 minuti sopra la Terra lo spazio è ufficialmente di tutti, ma in mancanza di un diritto chiaro potrebbe diventare un nuovo terreno di scontro

  • Si celebrano in questi giorni i sessant’anni del primo volo nello spazio che ha visto come protagonista il cosmonauta russo Yuri Gagarin, lanciato nello spazio extra terrestre dal vettore Vostok.
  • La corsa alla conquista dello spazio segnava con il volo di Gagarin un punto di svolta a favore dei russi. Solo l’anno dopo, gli Stati Uniti riprendono la guida della competizione. Dopo la conquista della Luna, altri paesi entrano nella corsa.
  • Purtroppo, malgrado i trattati e le diverse convenzioni internazionali, non si è arrivati ad avere un corpus juris spatialis chiaro, che fissi i limiti dell’uso pacifico dello spazio.

Si celebrano in questi giorni i sessant’anni del primo volo nello spazio che ha visto come protagonista il cosmonauta russo Yuri Gagarin, lanciato nello spazio extra terrestre dal vettore Vostok. Gagarin rimase in volo per 108 minuti mandando questo messaggio di pace: «La terra è bellissima da quassù e non si vedono confini». La corsa alla conquista dello spazio, iniziata subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, segnava con il volo di Gagarin un punto di svolta a favore dei russi. Sol

Per continuare a leggere questo articolo