Ti capita una cosa buffa. Inizi a raccontarla a tutti i tuoi amici, poi ai conoscenti, poi ai parenti alla lontana. Un giorno ti convinci che questa cosa buffa potrebbe interessare pure agli sconosciuti. Ti siedi alla scrivania e scrivi un pezzo sul tema.

Quando finisci non capisci perché dovrebbe effettivamente fregare a qualcuno, ma ormai l’hai finito quindi fai un respiro profondo e premi “pubblica” su una piattaforma gratuita di blogging. Dopo un’ora una decina di persone ti mette like e torni sereno a fare la tua vita. Ma succede l’impensato: il testo viene condiviso da centinaia, poi migliaia di persone, segnalato da altri siti, ritwittato da gente con le spunte blu.

Congratulazioni! Il tuo pezzo è diventato virale! È una bella sensazione, tale che potresti pensare di dedicare più tempo alla scrittura. Ed è qui la trappola: credi di aver pubblicato il tuo Please Please Me, ma è molto più probabile che questa sia la tua People from Ibiza. Non lasciare che tutte queste attenzioni ti abbaglino. Ecco una guida per restare con i piedi per terra in un momento così delicato.

– Quando qualcosa funziona su Internet, l’effetto immediato è che le persone ti inizino a seguire sui social. Potresti trovarti in 48 ore con centinaia, se non migliaia di follower in più. Non temere: basta smettere di pubblicare contenuti per un paio di settimane e quando ricomincerai, la gente ti vedrà riapparire nel suo feed e si affretterà a cliccare “non seguire più” al grido di “ma chi cazzo è questo?”, come se ti avessero aggiunto da sbronzi.

– Tra le persone che condividono il tuo pezzo, potrebbe esserci qualcuno che ammiri, la scrittrice di cui sei fan o il giornalista che segui da tempo. Sulle prime potrebbe renderti molto felice, ma per il nostro obiettivo è importante che consideri questi complimenti non come qualcosa che parla di te, ma qualcosa che parla di loro: si sono lasciate abbindolare da una storiella che hai scritto tra uno scrub al viso e una puntata di Vite al limite, ha senso fidarsi del loro giudizio? Guardando con maggiore attenzione vedrai quante cose discutibili condividono e ancora condivideranno. Con abbastanza concentrazione potresti anche sentirti insultato dalla loro condivisione.

– Può succedere che ti contattino redattori o direttori di giornali importanti. Ti vogliono adesso perché hai scritto una cosa virale, e pensano ne farai altre. Magari tra le tue professioni c’è anche il giornalista freelance e non è male avere più contatti, ma ricordati che la viralità è una scommessa, quindi non puoi prometterla, ed è anzi molto probabile che deluderai tutti. Però sarebbe un peccato bloccare questi preziosi contatti. L’unica possibilità che hai per non deludere nessuno è il ghosting: dire sì a tutti e poi sparire. Trova una scusa qualsiasi per cui non puoi proporre immediatamente un articolo e poi non farti sentire. Se qualcuno tornerà da te chiedendoti nuovamente di scrivere, allora il senso di colpa ti farà da benzina per un nuovo pezzo. A quel punto saranno loro a sparire, per due ragioni: o perché il pezzo non è diventato virale, o perché gli hai chiesto a chi mandare la fattura.

– Possono arrivare a chiederti se hai un manoscritto nel cassetto degli editor di case editrici importanti, di quelle che pubblicano gli scrittori che si studiano nei manuali di italiano delle superiori. Lusinghiero? No, pensa a come sono caduti in basso questi a venire da te! Oltretutto, se sei arrivato a pubblicare gratis un pezzullo solo perché ormai l’avevi scritto, ovviamente non hai un manoscritto nel cassetto. A meno che tu non ce l’abbia, e allora sei un mitomane e può aiutarti solo uno specialista.

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