biennale venezia

L’architettura salverà il mondo, ma chi ci salverà dagli architetti?

 

  • La Biennale Architettura di Venezia somiglia troppo alla Biennale Arte, segno che gli architetti credono di avere soppiantato gli artisti.
  • Con toni da “architetti di tutto il mondo unitevi”, il direttore Sarkis ha lanciato l’alternativa a una politica incapace di pensare il futuro,  nella convinzione che la progettazione sia la sola chiave per evitare l’apocalisse.
  • L’impronta ideologica della Biennale è contestabile per molti versi, ma non inutile, perché è solo dal dibattito e probabilmente solo dal contrasto tra posizioni estreme che alla fine nascono le idee migliori.

 

C’è di che rimanere perplessi girando per le sale dei Giardini e dell’Arsenale o tra i padiglioni nazionali di quest’ultima Biennale Architettura di Venezia diretta da Hashim Sarkis. In più momenti – troppi – si ha la sensazione di visitare la Biennale Arte. Varcata la soglia del padiglione centrale dei giardini, uno schermo sul pavimento mostra una folla compatta vista dall’alto. Minuscoli esseri umani si muovono in massa simili a insetti, poi una parte di loro si colora di rosso. Si tratt

Per continuare a leggere questo articolo