i nemici del sommo poeta

«Bizzarro, contorto e volgare» Quando Dante stava all’inferno

Nel derby letterario nazionale, Petrarca contro Dante, per mezzo millennio Petrarca è stato la Juventus e Dante l’Inter: bravo, ma non vinceva mai. Illustrazione di Marilena Nardi
Nel derby letterario nazionale, Petrarca contro Dante, per mezzo millennio Petrarca è stato la Juventus e Dante l’Inter: bravo, ma non vinceva mai. Illustrazione di Marilena Nardi

Nel 2021 si celebreranno i 700 anni dalla morte dell’autore della Divina Commedia. Oggi la sua grandezza è riconosciuta da tutti ma per secoli se n’è parlato apertamente male. Anche Goethe e Voltaire lo hanno criticato

  • Non riuscirete a sottrarvi alla valanga di saggi, edizioni più o meno critiche, biografie, lecturae Dantis, celebrazioni, esaltazioni, restauri e inaugurazioni che arriveranno con l’anno centenario della morte del divino poeta.
  • Di Dante non si può negare la grandezza. Eppure, non sempre siamo stati immersi nel suo culto oggi imperante, anzi, per secoli è stato possibile metterne in dubbio la grandezza quanto addirittura parlarne male.
  • Poi, con il romanticismo, ma per merito più dei tedeschi che degli italiani, l’accusa di essere un barbaro che scrive in tempi barbari si trasforma nella più grande delle lodi.

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