Racconti in bottiglia

Benvenuti nel paese della campagna elettorale perenne

  • Esisteva uno strano paese in cui ogni anno cadeva il governo. E infatti ne era appena caduto uno. L’usciere degli uffici presidenziali andava a origliare alla porta e poi si affacciava alla finestra dove c’era un giornalista che appuntava tutto su un bloc notes.

  • E se la campagna elettorale fosse il momento più bello della vita politica del paese? 

  • Nel mare magnum di proposte fantasiose e ipotesi mirabolanti non ci sono né vinti né vincitori, sono tutti felici sotto al sole artificiale di un qualche salotto televisivo. Anche i partitini possono illudersi di non essere così piccoli e marginali, almeno fino a quando le urne non li smentiranno.

Esisteva uno strano paese in cui ogni anno cadeva il governo. E infatti ne era appena caduto uno. L’usciere degli uffici presidenziali andava a origliare alla porta e poi si affacciava alla finestra dove c’era un giornalista che appuntava tutto su un bloc notes. «Il presidente ha sciolto le camere», disse l’usciere. Il giornalista sbuffò. «Bella forza, questo lo sappiamo tutti. Io voglio uno scoop!». «Hanno detto che non c’erano le premesse per andare avanti». «Sì, funziona così da anni

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