vincere o durare

Caro Berardinelli, i premi servono. E anche i romanzi

Nella foto il ninfeo di Villa Giulia (Agf)
Nella foto il ninfeo di Villa Giulia (Agf)
  • La verve di Alfonso Berardinelli, il più importante critico letterario italiano, si è sempre espressa in due filoni principali: analisi serie e satire spassose. Da qualche anno i due filoni tendono a confondersi.

  • Berardinelli si chiede a che cosa serve vincere il premio Strega, e prende per buona «la solita risposta»: farsi leggere per un’estate, dopodiché «il romanzo viene quasi sempre dimenticato».

  • Quando descrive la «religione» dello Strega, che satira sta facendo? A chi si riferisce? I romanzieri sono dei cinici manipolatori, oppure condividono sinceramente con i lettori la passione di immaginare facce, corpi, paesaggi, dialoghi, eventi attraverso le parole?

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