Temptation Island, il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi. Guardare sconosciuti convivere sul piccolo schermo ha smesso di sorprenderci. Quello che un tempo era un esperimento televisivo rivoluzionario è ormai semplice intrattenimento. Forse un po’ inflazionato e logoro come testimoniano gli ascolti deludenti di alcuni di questi programmi sui canali generalisti.

Ma, proprio quando sembrava che i reality non potessero più offrire nulla di nuovo, ecco che in Spagna arriva la seconda edizione de La casa de los gemelos che, spingendosi oltre i confini di quanto socialmente accettato in tv, si è conquistata un posto speciale sui media nazionali oscurando anche la finale (anticipata per ascolti ai minimi storici) del Gran Hermano, il GF spagnolo.

Il nuovo programma

Il format rinchiude i suoi concorrenti in una casa monitorata da telecamere 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E fin qui nulla di nuovo. Ma i protagonisti di questa avventura sono influencer, content creator ed ex concorrenti di reality che hanno in comune il fatto di essere in qualche modo controversi. Inoltre, la loro quotidianità, trasmessa su piattaforme come YouTube e Kick, non viene in alcun modo montata, editata e filtrata.

La prima edizione di questo esperimento si è conclusa dopo solo una manciata di ore a ottobre 2025. La situazione abitativa si era fatta talmente conflittuale che i creatori del format – i fratelli Daniel e Carlos Ramos, conosciuti sui social media come Zona Gemelos (da qui il nome La casa de los gemelos) – hanno deciso di staccare la spina.

Probabilmente ingolositi dalle due milioni di visualizzazioni raccolte, hanno deciso di tornare subito con la seconda stagione che ha preso il via il 7 dicembre: 100 mila euro in palio, un cast che ha iniziato a scazzare ancora prima di entrare nella location (con Jacuzzi) prescelta, qualche nuova regola di convivenza e, soprattutto, misure di sicurezza rafforzate.

Il 14 dicembre, dopo qualche ritiro, è arrivata anche la prima espulsione. A preparare le valigie è stato tale José Labrador, ex partecipante di Gandía Shore, dopo aver aggredito fisicamente la drag queen Cherilyn Divine.

Sull’episodio si è espressa anche l’ex ministra per le Pari Opportunità del secondo governo Sánchez, Irene Montero. L’oggi eurodeputata ha pubblicato un video sulle sue pagine ufficiali: «Prima gli ha tirato un barattolo, poi è partito l’attacco. Per fortuna, sono riusciti a separarli», ha detto. Pur accogliendo con favore l'espulsione di Labrador, Montero si è concentrata sull'ondata di sostegno social nei confronti del giovane. «Per me, questo è il problema: ci sono molti che, come lui, credono che una violenza del genere non sia lgbtfobia, ma solo un'opinione che tutti noi dobbiamo rispettare in silenzio».

E, se le centinaia di migliaia di connessioni streaming non fossero abbastanza, sono proprio i social a decretare il successo de La casa de los gemelos. Clip virali, commenti e discussioni costanti incoronano, infatti, il format: «Dicono e fanno ciò che sentono. Non hanno copione», scrivono gli spettatori sottolineando come il senso di autenticità e l’assenza di filtri differenzi questo programma dai reality show tradizionali.

Nessuna barriera

Proprio la mancanza di limiti che i fan percepiscono come una virtù è, per i critici, l'elemento problematico della trasmissione. Al quotidiano online elDiario il sociologo e ricercatore Álvaro Soler (omonimo del cantante) ha spiegato che i comportamenti consentiti ne La casa de los gemelos vanno ben oltre la semplice convivenza: «Ci sono atteggiamenti degradanti, mancanza di rispetto e aggressività. Persone con dipendenze o problemi di salute mentale vengono utilizzate come attrattiva per il pubblico».

Il rischio, aggiunge la psicologa e analista comportamentale Gala Almazán, è che l'esposizione continua a stimoli violenti possa desensibilizzare facendo sì che comportamenti di questo tipo vengano percepiti come normali. Non solo: «In questo tipo di programmi, coloro che urlano o litigano più frequentemente ottengono notorietà e fama, rafforzando questi atteggiamenti socialmente ed economicamente. Gli spettatori che vedono questi comportamenti premiati potrebbero riprodurli. In particolare i minori».

Certo, non si può ancora parlare di una vittoria de La casa de los gemelos sugli altri reality come hanno fatto alcuni titoli di testate iberiche. Soprattutto perché il format gioca un campionato a sé, sia sotto il profilo normativo che di rilevazione dell’audience.

La televisione tradizionale si basa infatti sulla Ley General de Comunicación Audiovisual, che prevede una responsabilità editoriale e sanzioni per la trasmissione di contenuti che incitano odio, discriminazione e violenza. Inoltre, come fa notare il quotidiano El Mundo, su Youtube non esiste un sistema di misurazione unificato degli spettatori: la piattaforma video fornisce solo il numero di dispositivi connessi in diretta. Impossibile, quindi, sapere se dietro ci siano bot o persone reali.

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