È settembre, tempo di libri nuovi, che determinano nuove posizioni in classifica. È durata solo una settimana l’irruzione dei manga, e della cultura visiva e narrativa giapponese, ai primissimi posti. In Giappone il termine indica tutti i fumetti, indipendentemente dal target, dalle tematiche e dalla nazionalità di origine. Il fumetto giapponese include una grande varietà di generi: avventura, romantico, storico, commedia, fantascienza, fantasy, giallo, horror, erotico.

A partire dagli anni Cinquanta il manga è diventato uno dei settori principali nell’industria editoriale giapponese con un mercato di più di mezzo miliardo di yen. Il mercato dei fumetti in Italia vale oggi tra il 2 e il 6 per cento dell’intero settore editoriale, con numeri complessivi di vendita molto positivi all’interno di un mercato del libro che ha visto un’importante crescita in tutti i segmenti, con numeri di gran lunga superiori rispetto al periodo pre-pandemia, il settore dei fumetti ha infatti triplicato le sue vendite, soprattutto grazie ad Amazon, nella cui classifica furoreggia. Trainato dalle visione degli anime, le animazioni, sulle piattaforme.

Indagini in smart working

Io penso che manga, graphic novel e libri a fumetti in generale meriterebbero, oltre la loro corsa nella classifica generale, di essere rubricati in una loro classe omogenea. One Piece e Dragon Ball della StarComics stanno comunque all’undicesimo e al ventesimo posto. Vince la settimana e il primo posto la nuova divertente commedia gialla di Marco Malvaldi, Bolle di sapone, ancora un blu Sellerio in cima, inseguito dai due inossidabili romanzi della Perrin, da e/o, leader indiscusso del mercato della letteratura straniera. Il giallo di Malvaldi è il primo romanzo che leggiamo che ha il coraggio di sfidare lo spirito del tempo e di ambientarsi nei giorni del Covid. In pieno lockdown. E con un’indagine svolta in smart working. Per la prima volta nei loro ottant’anni suonati, i vecchietti del BarLume si sentono tali. Sono isolati e dubitano di avere ancora un futuro. Il tempo svanisce spulciando «ogni tipo di statistica sul virus esistente al mondo». Il bancone di Massimo il “barrista”, fino a ieri cabina della macchina del pettegolezzo investigativo, è vuoto di chiacchiere. Ritrovando il metodo confusionario che li ispira, il turpiloquio creativo, il dialogo immaginosamente sferzante, risolvono allora a distanza, in smart working, un intrigo a più piani.

L’immenso non sapere

Novità anche in cima alla saggistica. Con il libro della poetessa buddista Chandra Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano da Einaudi. Un libro sapienziale. Per lenire la paura, balsamo per lo spirito in tempi difficili. Ognuno di noi nel momento in cui accètta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale. Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura.

Empatia verso la natura anche nella varia dove è primo Il Signore del bosco di Massimo Pericolo, da Rizzoli.

È il racconto duro e sincero di uno degli artisti più interessanti e complessi della scena rap italiana. Il rap è un gioco di linguaggi e di parole che Pericolo sa usare. Per dire l’infanzia difficile, passata tra Varese, Treviso e la Sicilia; la scoperta della letteratura, delle arti marziali, della filosofia orientale; gli amici, l’amore, il carcere. La musica, il successo e i “fantaboschi”.

 

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