Fabio Volo, Aldo Cazzullo, Donato Carrisi, ancora in questa sequenza, primo, secondo e terzo, continuano a dominare la classifica dei libri più venduti della settimana coi loro libri: un romanzo d’amore, un saggio narrativo sulla Roma antica, un thriller psicologico. Tutto è qui per te, Mondadori, Quando eravamo i padroni del mondo. Roma l’impero infinito, Harper Collins, L’educazione delle farfalle, Longanesi fanno dei loro autori tre vere «narra-star» (copy dello scrittore Fabiano Massimi che lo ha coniato sul calco di archi-star in un dialogo proprio Donato Carrisi che potete leggere nel nuovo numero in edicola di Finzioni dedicato ad analizzare i grandi fenomeni culturali del 2023 come appunto i libri di Carrisi e Volo, il successo di C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi con un box office di 32,9 milioni di euro e quasi 5 milioni di spettatori.)

Natura vs città nel thriller tedesco Bambini lupo

Unica novità l’ottima partenza di Bambini lupo, un thriller di Vera Buck pubblicato il 3 gennaio da Giunti. Un successo di critica e di vendita in Germania. Vera Buck è una giovane autrice tedesca, del 1989, che ha studiato giornalismo, letteratura e sceneggiatura in Europa e alle Hawaii. Attualmente vive e lavora come autrice freelance a Zurigo.

Bambini lupo è il suo esordio. Un thriller serrato, avvincente e molto inquietante, con un’atmosfera cupa e notevole potenza linguistica e visiva. Capace di trasportarci nel regno dei lupi, dove foreste e montagne, pendii scoscesi e labirintici passaggi all’interno di grotte millenarie contengono oscuri segreti. Qui si vive secondo i dettami del vento, della pioggia e delle stagioni, a stretto contatto con gli animali e rifuggendo qualsiasi tipo di modernità.

È un luogo governato dalle leggi della natura: dure e spietate, ma coerenti. Il piccolo insediamento di Jakobsleiter non compare su nessuna mappa e i suoi abitanti raramente scendono a valle. Jesse è nato lì. A lui e agli altri bambini è stato insegnato che tutto ciò che è cattivo vive in città.

Ma la sua amica Rebekka non ci crede e sta cercando un modo per lasciare il villaggio una volta per tutte. Finché un giorno scompare. E non è l’unica. Negli ultimi anni sono state diverse le donne sparite senza lasciare traccia. Eppure solo la giovane giornalista Smilla è convinta che in quelle zone si aggiri un serial killer, forse lo stesso che dieci anni prima le ha portato via la sua migliore amica.

Ben presto, però, si diffondono voci che fanno ricadere i sospetti sugli abitanti della isolata comunità montana. Qual è il mistero che si cela dietro Jakobsleiter? Che cosa lega queste sparizioni? Può una bugia, una volta raccontata, diventare la verità?

Dare la vita, il manifesto di Michela Murgia sulla maternità

«Ho sempre vissuto la mia maternità, e tutte le altre relazioni familiari queer della mia vita, come strumenti di liberazione e di indipendenza. A chi amo, a chi scelgo, voglio offrire una sola rassicurazione: quella di non dover mai fingere di non essere chi è».

Questa settimana è uscito il libro postumo di Michela Murgia Dare la vita, da Rizzoli. Un piccolo e scomodo manifesto su maternità e gravidanza, famiglia e sangue in cui Murgia analizza come costruire relazioni e legami oltre i ruoli codificati, sfidando i concetti di naturalità e normalità cui siamo assuefatti. In sintesi: non si può ridurre la famiglia a una questione di sangue, non si può ridurre l’esperienza della maternità a quella della gravidanza.

«La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti. Fate casino.» Questo il suo ultimo mandato. Lei lo ha fatto e ha acceso i riflettori sulla parola queer per tutto il 2023 e fino all’ultimo istante della sua vita in cui si è occupata di questo libro. Primo su tutte le piattaforme.

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