È da Gran Torino che per ogni nuova regia di Eastwood si parla di film testamento. Ora una nuova summa artistica. Giurato numero 2 ci chiede cosa faremmo al posto del cittadino perbene chiamato a decidere su una colpa che è sua
La più bella sceneggiatura politica di sempre – e la più resistente all’usura del tempo – è probabilmente quella firmata da Reginald Rose per La Parola Ai Giurati (Twelve Angry Men, Sidney Lumet, 1957). Rielaborava la partitura teatrale del 1954 che Rose aveva già portato in tv per la CBS, ma a consegnarla alla storia sono stati il talento eccezionale e la passione civile di un Lumet trentatreenne al suo esordio nella regia e di Henry Fonda, che oltre a interpretare il “giurato n.8” della vicend



