Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Max Allegri, i tecnici del calcio; Mario Draghi e Mario Monti, quelli del governo. Maria De Filippi e Barbara D’Urso, le regine della sua tv. Aurelio De Laurentiis che in un sol uomo sintetizza impresa, cinema e calcio. Lele Mora, stanco. Aggrappato al bastone Marcello Dell’Utri. Tutto il governo Meloni. Elly per l’opposizione garbata e Renzi per gabbare il partito. Non pervenuta la politica internazionale. Solo l’emiro del Qatar di fianco a Mattarella. E i capitani reggenti di San Marino, che fa estero. Benedizione religiosa senza moralismo quella dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, muta e laica quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Questa la sintesi del funerale postmoderno di Silvio Berlusconi. Che continua nelle pagine dei necrologi del Corriere, in overbooking di cordoglio.

Oggi per esempio si scioglie la trama del necrologio situazionista in due puntate, quello del regista Luca Guadagnino e del direttore artistico Carlo Antonelli.

Luca Guadagnino è un grande regista. Per aver diretto il film Chiamami col tuo nome nel 2017, ha ricevuto il plauso dalla critica e numerosi riconoscimenti tra cui una candidatura al Premio Oscar per il miglior film, al Golden Globe per il miglior film drammatico e due ai British Academy Film Awards per il miglior regista ed il miglior film. Nel 2022 ha vinto il Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia per la sua regia di Bones and All. Carlo Antonelli, collaboratore di Domani, è stato il direttore di Rolling Stones, Wired, Gq, è amico e socio nella produzione di Guadagnino.

Il necrologio è un genere letterario codificato in una scrittura formulaica, dove ogni parola pesa non solo nel suo valore semantico, ma anche in quello economico. Perché il condolersi si paga a parola, come una volta il telegramma. Direi che è la prima volta che il genere viene serializzato. Da un maestro anche delle serie tv, che ha realizzato We Are Who We Are nel 2020. 

Questo il plot della fulminea prima puntata. «Parte prima. Abbiamo passeggiato tutto il pomeriggio per Milano 2, ripensandoti. Le villette color mattone, i ponticelli, la vecchia sede degli uffici tuoi, il lago dei cigni che ogni tanto gettavano per te l’ultimo canto. Poi, ai margini, i bagliori dei ceri dietro le finestre di case regalate. E, dappertutto, nelle strade vuote, l’eco delle tue risate. Quante risate…troppe».

Questa la Parte seconda, pubblicata oggi dal Corriere.
SILVIO BERLUSCONI

Il giorno dopo ti abbiamo celebrato di nuovo facendo tanti giochi, i tuoi preferiti: il monopoli truccato senza imprevisti o probabilità; lo scarabeo per scrivere paroline eleganti; il karaoke tutte imbellettate come te per far passare ogni pensiero; la seduta spiritica per svegliare il demone nella pancia del Paese. Abbiamo urlato tutta la notte. 
Carlo Antonelli, Luca Guadagnino
Roma, 14 giugno 2023.

I due discoli situazionisti lo avevano già fatto. Per Raffaella Carrà, il 7 luglio 2021.
Questa volta non serve unirsi alla commozione e la gratitudine che stanno travolgendo il mondo per la partenza verso universi paillettati (e dove il collo non si spezza per il colpo di frusta all’indietro) che hanno accolto la compagna umanista
RAFFAELLA CARRA’
con trionfi discotropicali adatti al suo indefesso impegno terzomondista, ma semplicemente tramandare a voi ciò che lei stessa ci insegnò - con sapienza campesina - afferrandoci il braccio nel retropalco di un festival di Sanremo di vent’anni fa: le corna non si fanno verso l’alto, mai, ma verso il basso, per scaricare a terra la sfortuna.
Grazie per questa lezione centrale che mai scorderemo, nei giorni di lotta.
Carlo Antonelli, Luca Guadagnino 
Milano, 5 luglio 2021

Per la Regina Elisabetta.

Rosa, celeste, verde pallido, viola, rosso acceso, rosso scuro, blu profondo, blu cobalto, verde pisello, giallo… Tutti i colori del mondo, il mondo che cercava comunque di dominare e che era ancora Impero per Sua Maestà Regina
Elisabetta II
Rest in peace, now.
Carlo Antonelli, Luca Guadagnino.
Milano, 8 settembre 2022

Per Lucia Hiriart, vedova di Pinochet il 18 dicembre 2021 con un icastico

Finalmente Doña Lucía de Pinochet Carlo Antonelli, Luca Guadagnino
Milano, 17 dicembre 2021

Rovistando tra gli altri, tanti necrologi, ci stanno anche Antonio Ricci, Gino e Michele, Claudio Bisio, uno dei miei preferiti è quello struggente di Mity Simonetto per tanti anni la regista dei look di Silvio Berlusconi: «Caro dottore, la tristezza come l’amore è un sentimento che non si può esprimere. Io continuerò a curare la sua immagine per tutta la vita». Quindi, si suppone che si alluda alla curatela anche oltre le frontiere della vita?

E infine, anche questo da dietro le quinte, pure quello del fidatissimo medico Alberto Zangrillo che abbandona per una volta i rapporti formali mantenuti fino in fondo nell’intensiva del San Raffaele: «Presidente ho sempre voluto darle del Lei, solo oggi mi permetto di darti del tu. Ciao, Silvio».

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