Perché ha successo oggi l’audiolibro? Sono tante le biforcazioni disciplinari in cui ci si può inoltrare per rispondere a questa domanda, ma la più ovvia – secondo noi – è che l’audiolibro è semplicemente il completamento dell’ultimo ciclo di trasformazione tecnologica del libro. Il successo dell’audiolibro (ben lontano, come per l’ebook, dal prefigurare scenari “sostitutivi”) è il successo di una “multicanalità” del libro che adesso arriva a compimento.

Libri digitali

Symbolic picture audio book at the book fair, Germany, city of Frankfurt, 16. October 2019. Photo by: Frank May/picture-alliance/dpa/AP Images

Il mercato trade del libro digitale – cioè, dell’ebook – emerge nel mondo attorno al 2010: perché il libro digitale è un’invenzione degli anni Settanta ma il suo mercato arriva 40 anni dopo la tecnologia. Il mercato dell’ebook è quindi parallelo al primo boom di dispositivi mobili dedicati alla lettura (Kindle di Amazon, il Nook di Barnes and Noble, il dispositivo della Sony) o comunque adeguati alla lettura stessa (iPhone, iPad, l’esplosione dell’ecosistema Android): sin dall’inizio, si prefigurano tutte le possibili espansioni multimediali del libro. Ma il livello zero del libro digitale è la riproduzione pura e semplice del libro di carta. O appunto la sua lettura ad alta voce, che si può fare sia con un software (text-to-speech) sia affidandone la realizzazione a lettori professionisti: è quest’ultima cosa che chiamiamo oggi audiolibro e che sta avendo un successo notevole sul mercato italiano e globale.

Dal 2016 a oggi in Italia è cresciuto sempre più l’ascolto di audiolibri. Un prodotto di antica tradizione – si pensi per esempio ai libri letti “ad alta voce” alla radio – e grande mercato in tanti altri paesi del mondo tra cui Usa, Germania e paesi nordici, che da noi, e non ne sappiamo bene i motivi, non era mai decollato, oggi è diventato un’abitudine per tanti ascoltatori.

Come sappiamo dalle ricerche effettuate, cresce il mercato (stimato per il 2021 in circa 23 milioni di euro); cresce il numero degli ascoltatori, circa il 17 per cento della popolazione adulta (Istat); cresce la durata media per sessione di ascolto, intorno ai 30 minuti; e cresce contemporaneamente il numero delle case editrici che offre anche una versione audio dei propri titoli. Cresce così molto, anche se ancora non abbastanza, il catalogo disponibile che, tra tutte le piattaforme, è arrivato a circa 20mila titoli.

Grazie alla tecnologia digitale dunque, l’audiolibro è entrato nella filiera del mercato editoriale. Gli editori pubblicano in audio molte novità e anche molti titoli tratti dal loro catalogo storico, oppure i titoli vengono ceduti in licenza alle piattaforme digitali, soprattutto Audible e Storytel, ma anche Rai Play Sound e Emons, che li producono e distribuiscono.

Ma come sono presenti questi prodotti sul mercato? Come di consuetudine ormai nel mondo dell’entertainment digitale, Audible e Storytel offrono la formula dell’abbonamento “all you can listen”, 9,99 euro al mese per un ascolto libero di tutti i contenuti. In pochi casi, è possibile acquistare singoli titoli. Ma la vera domanda è quanto questo mercato crescerà e come si evolverà anche il ventaglio dei canali distributivi. È di pochi giorni fa la notizia che Spotify sta per partire negli Stati Uniti con la distribuzione di 300.000 audiolibri e a giudicare dalla forza della promozione alla annuale Buchmesse di Francoforte –  la più importante fiera del libro mondiale – l’impatto sarà rilevante.

Nelle biblioteche

Man enjoying books (Ikon Images via AP Images)

Tutto ciò ha però sinora toccato tangenzialmente il mondo delle biblioteche. Mlol (www.mlol.it) –  la principale piattaforma bibliotecaria digitale italiana – aveva sino ad oggi un servizio di audiolibri in streaming limitato ai titoli di pochi editori e a tantissimi editori/tioli stranieri (oltre 220mila). In particolare assieme a “Il Narratore” di Cristiana Giacometti, Mlol propone da anni un catalogo in streaming per le biblioteche con una licenza flat annuale dipendente dalle dimensioni delle biblioteche.

Si tratta di un modello che ha avuto un notevole successo come si vede dall’evoluzione 2018-2021 dei click sul player Mlol (si tratta delle interazioni degli utenti con i titoli che hanno preso a prestito, non dei prestiti): si passa dalle circa 400mila interazioni del 2018, a 1.200.000 nel 2019, un picco di quasi quattro milioni nel 2020 e una stabiizzazione poco sotto i tre milioni nel 2021 che si mantiene stabile anche nel 2022.

I titoli dei principali gruppi editoriali italiani sono però sinora rimasti esclusi dal cosiddetto segmento “istituzionale” (costituito principalmente dalle biblioteche, pubbliche, universitarie, scolastiche) dove il cliente è appunto una istituzione (una biblioteca) che redistribuisce poi il contenuto gratuitamente ai suoi utenti. L’esclusione era stata determinata dal fatto che le grandi piattaforme oggi dominanti (Audible-Amazon, Storytel) avevano siglato contratti esclusivi pluriennali con gli editori. Ora che le esclusive cominciano a scadere, è finalmente possibile sviluppare servizi su altri canali, come appunto quello bibliotecario.

Il nuovo servizio – che includerà i titoli dei gruppi editoriali Mondadori, Gems, Giunti oltre a Emons e altri – verrà presentato a Firenze il 15 novembre in un convegno organizzato da Mlol presso la Biblioteche delle Oblate. Gli utenti delle biblioteche che attiveranno il servizio avranno la possibilità di accedere – attraverso le app Mlol – a un catalogo di oltre 1.700 nuovi titoli che integreranno l’offerta pre-esistente. Gli utenti iscritti alle biblioteche italiane potranno scaricare sull’app Mlol gli audiolibri e tenerli in prestito per un periodo di 28 giorni. A discuterne a Firenze ci saranno esperti di settore come Sandra Furlan, rappresentanti dello SDIAF di Firenze, Alessandro Campi, Cristiana Giacometti, Valentina Lingria, Sergio Polimene, Cristiano Pellegrini, Miriam Spinnato. Con una discussione finale tra Antonio Franchini (Giunti) e Beppe Cottafavi sul ruolo che l'audiolibro sta assumendo nel sistema editoriale italiano.

Che l’audiolibro entri appieno nel mondo della biblioteche è comunque una notizia importante per la salute del nostro sistema editoriale che ha bisogno di tutti i canali di distribuzione verso il lettore e tutti ben funzionanti per contrastare statistiche nazionali sulla lettura che ancora ci collocano agli ultimi posti in Europa. Senza le biblioteche e in particolare senza le biblioteche scolastiche  – che sono il primo gradino di accesso all’ecosistema della lettura – non potremo farcela.

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