Le opere di Tom of Finland sono oggi onorate al Moma di New York e in altre gallerie del mondo, lui stesso è celebrato come «il più influente artista finlandese del ventesimo secolo». Nelle sue storie di amore trasgressivo, si mescolano il bene e il male ma anche luoghi comuni da cui gli omosessuali di oggi si stanno lentamente svincolando
- Davo i soldi all’edicolante e mi nascondevo il giornaletto sotto la camicia per godermelo a casa in santa pace. Il giornaletto si chiamava Kake e consisteva di poche tavole disegnate in bianco e nero, con tratto inconfondibile: ragazzi super-muscolosi, dotati di falli sovradimensionati fino all’irrealtà, si spiavano e si dedicavano a pirotecnici amplessi.
- Il loro autore era un misterioso Tom of Finland. Motociclisti, boscaioli, marinai, autostoppisti discinti. Avrei ritrovato quei corpi, e quel tratto, nei manifesti dei locali gay di Amburgo una decina di anni dopo.
- Ora uno splendido catalogo Skira, dal titolo Tom of Finland. Made in Germany, ci permette di ripercorrere la sua carriera, con centinaia di riproduzioni, interventi critici, interviste, foto e preziosi documenti personali.