«Abbiamo fatto un nuovo giornale con la scommessa che ci fosse un po’ di energia inespressa, che ci fossero delle persone che credevano che l’Italia potesse essere meglio di come la stavamo vivendo». Così Stefano Feltri, direttore di Domani, al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani (in provincia di Cuneo). All’incontro «Un anno di Domani, un futuro da leggere» hanno partecipato l’editore, Carlo De Benedetti, e il presidente del consiglio di amministrazione di Editoriale Domani, Antonio Campo Dall’Orto.

«Abbiamo fatto un giornalismo d’inchiesta come avevamo promesso. Stiamo costruendo non un prodotto ma una comunità, abbiamo appena iniziato ma il bilancio è positivo», ha detto Feltri nell’incontro moderato da Alessandra Ravetta, condirettore di Prima Comunicazione.

«Il nostro futuro è digitale, vogliamo crescere anche con l’immissione di nuove persone in occasione del primo compleanno», ha spiegato l’editore Carlo De Benedetti. «Domani è un quotidiano un po’ scomodo, non voleva essere un amarcord di Repubblica e infatti non ha sport né cronaca, ma compensa questa anomalia con notizie che non si trovano sugli altri giornali. Le nostre ambizioni sono diventare una grande, credibile, neutrale e internazionale fonte di informazione».

Il presidente del consiglio di amministrazione, Antonio Campo Dall’Orto (già direttore generale della Rai), ha spiegato che l’obiettivo è avere un progetto che abbia una propria sostenibilità: «La carta è solo il primo pezzo, il secondo pezzo è la pubblicità, basata non sui volumi ma sulle partnership con le aziende; mentre l’ultimo pezzo è che stiamo costruendo una comunità che dobbiamo servire sempre meglio. È diventato normale pagare per certi servizi, avere abbonamenti».

De Benedetti non si è poi sottratto a un commento sull’attualità politica italiana: «Al contrario di Feltri, mi auguro che Draghi non vada al Quirinale e che resti a fare il presidente del Consiglio. È una persona incontestabile, persino i più buzzurri tra i nostri politici evitano di fare commenti negativi su di lui: ha il rispetto che gli viene dalla sua competenza e neutralità. Avremo le elezioni nel 2023, se Mattarella accetterà di restare al suo posto ancora qualche anno», ha detto l’Ingegnere.

Con l’edizione di quest’anno, il Festival della tv e dei nuovi media ha festeggiato i suoi dieci anni vita. La tre giorni di incontri, dal 3 al 5 settembre, ha visto sul palco oltre 90 ospiti. Protagonista domenica è stato lo scrittore Roberto Saviano, così come applauditissima è stata Cecilia Strada.

Tra le ospiti anche le youtuber e influencer Sofia Viscardi e Camilla Boniardi. «In questi dieci anni abbiamo avuto oltre 1.300 ore di incontri e il bilancio è positivo anche quest’anno. Gli ospiti hanno portato grande voglia di ritrovarsi dal vivo per riflettere insieme su tanti temi», ha detto la direttrice del Festival, Federica Mariani.

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