La settantaquattresima edizione di Sanremo sarà la quinta consecutiva condotta da Amadeus, come prima di lui avevano fatto solo Pippo Baudo e Mike Bongiorno. «Il festival è stato un sogno che si è realizzato, non solo condurlo, ma anche portare sul palco dell’Ariston quello che volevo raccontare», aveva detto in conferenza stampa, dopo la fine della sua prima edizione, nel 2020.

Lunedì, prima dell’inizio del festival, lo ha ribadito: «Sono innamorato del festival. Ma cinque anni sono sufficienti per poter chiudere con una festa bellissima».

Gli esordi

Amadeus, nome d’arte di Amedeo Umberto Rita Sebastiani è nato a Ravenna il 4 settembre del 1962. A sei anni si è trasferito a Verona, dove è rimasto fino all’età di 24. Ha cominciato a lavorare prima a Radio Verona e poi a Radio Blu di Villafranca.

Il primo impiego in una emittente nazionale è stato nel 1986 a Radio Deejay. L’opportunità gli è stata data da Claudio Cecchetto che l’aveva conosciuto durante un servizio del Festivalbar dall’Arena di Verona. Sarà sempre lui a suggerirgli il nome d’arte, prendendo spunto dalla canzone Rock me Amadeus dei Falco.

La televisione

Nel 1988 ha iniziato la carriera in televisione. Ora è il simbolo dalla Rai, ma è partito dalla concorrenza, dalla Fininvest di Silvio Berlusconi. Nei primi anni le sue collaborazioni televisive riguardavano sempre il mondo musicale, da 1 2 3 Jovanotti e Deejay Television alla conduzione del Festivalbar nel 1993.

Amadeus e Alessia Marcuzzi conducono il Festivalbar nel 1997 (Foto Farinacci/Ansa)

L’edizione di quell’anno avrà così tanto successo che Amadeus se ne occuperà anche nel 1994. Lo farà fino al 1997, cinque volte consecutive. Dopo undici anni, nel 1999 è approdato finalmente alla Rai con il programma in prima serata Festa di classe, sul secondo canale.

Amadeus e Romina Modello durante Domenica In (Foto Ansa/Brambatti)

Quell’anno ha fatto parte della giuria di qualità del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. Da settembre ha condotto Domenica In, il programma domenicale più longevo della Rai.

Il ritorno a Mediaset

Nel 2002 ha inizio la vita dell’Eredità, il preserale tuttora trasmesso da Raiuno (oggi con la conduzione di Marco Liorni). L’idea è dell’autore Stefano Santucci e dello stesso Amadeus che lo ha condotto fino al 2006, prima di tornare a Mediaset.

Come primo ingaggio avrebbe dovuto condurre nuovamente il Festivalbar, ma il programma andava in onda prima che scadesse il suo contratto con la Rai e non gli è stato permesso.

Su Canale 5 ha condotto Formula segreta, nato per fare concorrenza a L’Eredità, ma gli ascolti non reggevano il confronto. Nel 2022, in un’intervista a Sette, il conduttore ha definito la sua scelta di lasciare la Rai, proprio nel momento di maggiore successo, una «tranvata non indifferente».

La pausa e la ripresa

La decisione sbagliata lo ha costretto a uno stop per due anni, dal 2007 al 2009, quando è tornato a lavorare nella tv di stato chiamato dal regista e autore televisivo Michele Guardì. Per quattro anni, fino al 2013, ha condotto Mezzogiorno in famiglia.

Gli ascolti erano buoni, ma il successo non era più lo stesso di prima. Fino a quando, a settembre dello stesso anno, è stato inserito come concorrente nel cast di Tale e quale show, condotto da Carlo Conti. Il suo atteggiamento durante tutte le esibizioni ha convinto il pubblico che, spinto anche dal comico Fiorello, amico di Amadeus dai tempi di Radio Deejay, lo ha premiato facendolo arrivare terzo nella classifica finale.

Amadeus al timone di Mezzogiorno in Famiglia, nel 2014 (Ansa/Massimo Percossi)

Riacquistata un po’di notorietà, gli è stata assegnata l’anno dopo la conduzione di Reazione a Catena – L’intesa Vincente su Rai 1, il suo primo preserale nella tv di stato dopo otto anni. Gli ascolti sono soddisfacenti, con picchi del 30 per cento di share.

Amadeus ha continuato nel frattempo a occuparsi di Mezzogiorno in Famiglia e ha partecipato di nuovo come concorrente a Tale e quale show. Fino al ritorno al successo con I soliti ignoti, dieci anni dopo la fuga della Rai.

I festival

Nell’estate del 2019 viene reso noto che Amadeus sarà il conduttore e direttore artistico della settantesima edizione del Festival di Sanremo.

Dal 4 all’8 febbraio 2020, Amadeus ha guidato, insieme al suo amico Fiorello, una delle edizioni del Festival più seguite: con il 54,78 per cento di share, il più alto dal 1999. È anche quella che ha segnato il ritorno dei giovani tra gli spettatori. «Il dato che più mi rende felice è quello legato agli ascolti e ai giovani che lo hanno seguito: l’81 per cento di share tra le ragazze», ha detto Amadeus nella conferenza stampa del 9 febbraio di quell’anno.

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Il conduttore ha voluto sottolineare il numero degli ascolti femminili per le polemiche che lo avevano coinvolto all’inizio della settimana, dopo la frase: «È stata scelta da me, intanto per la bellezza, ma per la capacità di stare con un grande uomo ma stando un passo indietro» parlando della co-conduttrice Francesca Maria Novello, fidanzata di Valentino Rossi.

Sempre in quella conferenza stampa aveva dichiarato: «Le ragazze che hanno seguito Sanremo hanno capito che è stato un Festival per le donne. Mi hanno definito sessista ma è la cosa più lontana dalla mia persona».

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Amadeus viene confermato l’anno successivo, ma non riesce a ripetere lo stesso successo. Il festival slittato a marzo, con il teatro vuoto come misura di sicurezza dovuta alla pandemia da Covid-19, ha fatto solo il 46,24 per cento di share.

La rivincita arriva però praticamente subito. Nel 2022 supera tutte le aspettative, raggiungendo il 58 per cento di share, il dato più alto dal 1997. Il successo è tale che l’amministratore delegato della Rai al tempo, Carlo Fuortes, lo ha confermato per altri due anni.

Un anno fa, nel 2023, il quarto Sanremo consecutivo di Amadeus, gli ascolti sono stati ancora più alti: 64,6 per cento di share, come nel 1995.

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