Sono stati decretati i cinque finalisti dell'XI edizione del premio letterario Lattes Grinzane, dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell'ultimo anno. 

Kader Abdolah, nato in Iran e rifugiato politico in Olanda, con Il sentiero delle babbucce gialle; Bernardine Evaristo, britannica di origini nigeriana, con Ragazza, donna, altro; Maylis de Kerangal, francese, con Un mondo a portata di mano; Nicola Lagioia, direttore del Salone del libro di Torino, con La città dei vivi; Richard Russo, con Le conseguenze.  

Margaret Atwood, scrittrice canadese edita in Italia principalmente da Ponte alle Grazie, è invece la vincitrice del premio speciale Lattes Grinzane, attribuito ogni anno a un’autrice o autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale, che nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Atwood è autrice di romanzi di successo come Il racconto dell’Ancella, I testamenti, L’altra Grace e L’anno prima del diluvio, molti dei quali trasposti in serie televisive.

I cinque romanzi finalisti, così come il premio speciale, sono stati selezionati dai docenti, intellettuali, critici e scrittori che formano la giuria tecnica e sono ora affidati alla lettura e al giudizio di 400 studenti delle giurie scolastiche, avviate in 25 scuole superiori, da Bolzano a Trapani. Con i loro voti, i giovani giurati decreteranno il libro vincitore tra i cinque in gara, che sarà proclamato sabato 2 ottobre 2021, nel corso della cerimonia di premiazione al teatro sociale Busca di Alba. In questa occasione il premio speciale Margaret Atwood terrà una lectio magistralis su un tema a propria scelta e sarà insignita del riconoscimento.

Inoltre, nel corso della mattinata i finalisti incontreranno gli studenti delle scuole del territorio cuneese.

I finalisti e il premio speciale

«La varietà e la qualità delle proposte – spiega la giuria tecnica – sono state davvero notevoli e la giuria ha cercato di riconoscerle, anche pensando ai giovani giurati chiamati alla lettura della cinquina e alla scelta del vincitore. Importanza e qualità della testimonianza storica o biografica o civile sono stati quindi tenuti in conto non meno della felicità e della freschezza o della sapienza e dell’eleganza della scrittura. 

«La vitalità mondiale del romanzo è stata confermata dalle proposte pervenute alla giuria per il Premio Lattes Grinzane. Ferma restando la qualità, a volte la raffinatezza di molti romanzi di cultura occidentale, è indubbio che attirino particolare attenzione quelli che vengono da mondi lontani, per i quali costituiscono una modalità narrativa che entra in fecondo contatto con altre, popolari e native, posture di racconto. Questi libri affascinano non solo per le storie che fanno conoscere, denunciano o rievocano, ma anche proprio per il linguaggio, che si sente intriso di stili diversi, meno, per così dire, scritti e strutturati, più liberi e diretti, di quelli dei romanzi delle nostre culture, nelle quali il genere ha una storia plurisecolare», spiega ancora la giuria. 

Il sentiero delle babbucce gialle di Kader Abdolah è ispirato alla vita di Said Sultanpur, poeta di spicco della rivoluzione iraniana, giustiziato nel 1981. Un romanzo di formazione, un viaggio interiore alla ricerca di sé, delle proprie radici di uomo e di artista, che, fondendo realtà, mito e fiaba orientale, rievoca l’antica Persia, i mutamenti che l’hanno travolta e la difficile modernizzazione dell’Iran.

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, romanzo corale con dodici protagoniste, rilegge un secolo di storia inglese e traccia un ritratto dell’Inghilterra multiculturale attraverso le storie sentimentali e professionali di donne etero e gay, nere e di sangue misto, giovani e anziane, impiegate nella finanza o in un’impresa di pulizie, artiste o insegnanti, matriarche di campagna o attiviste transgender.

Un mondo a portata di mano di Maylis de Kerangal, romanzo di formazione ambientato nel mondo del trompe-l’oeil, segue la giovane protagonista alla ricerca di sé, attraverso l’immersione nell’intimità dell’arte, l’apprendimento rigoroso, i ritmi di lavorazione serrati, il grande coinvolgimento fisico nella pittura, come momenti di crescita e maturazione.

La città dei vivi di Nicola Lagioia ricostruisce il delitto commesso da Manuel Foffo e Marco Prato nel marzo 2016, quando torturarono e uccisero il giovane Luca Varani. Interrogando le ragioni di ciascuno, con trattenuta delicatezza, senza moralismo né compiacimento per l’eccesso, emerge un tempo fatto di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, smarrimento.

Le conseguenze di Richard Russo, romanzo dai toni del noir, in cui la Grande Storia si mescola alle piccole storie, racconta di amicizia, amore, rapporti familiari, scoperta della vita e nostalgia attraverso l’incontro di tre amici ultrasessantenni che, dopo quarant’anni dall’improvvisa scomparsa della ragazza erano tutti innamorati, si ritrovano interrogandosi su ciò che sono diventati, in un crescendo di sospetti.

Margaret Atwood, scrittrice canadese di lingua inglese, è nata a Ottawa nel 1939 e vive a Toronto. È una delle personalità più influenti della scena letteraria e culturale canadese.
«Poetessa, scrittrice, esploratrice del mito, ambientalista per nascita e convinzione, custode della memoria storica dell’umanità: nella sua lunga storia di narratrice Margaret Atwood ha sperimentato ogni forma di scrittura, dal racconto breve al romanzo alla poesia al saggio alle storie per bambini, mutando ogni volta voce ma conservando uno sguardo insieme ironico e partecipe sui grandi temi del nostro tempo: la necessità di preservare l’ambiente; la forza, l’oppressione ma anche le contraddizioni delle donne di fronte al potere; l’ala di tenebra della storia, a cui sempre guarda anche nella produzione che si suole definire fantastica e che, come ha sempre ribadito Atwood, si fonda su fatti realmente avvenuti, e spesso dimenticati», dichiara parlando dell'autrice la giuria.

La giuria

I cinque romanzi finalisti e la vincitrice del premio speciale sono stati scelti dalla giuria tecnica: presidente Gian Luigi Beccaria, linguista, critico letterario, saggista; Valter Boggione, docente di letteratura italiana all’università di Torino; Vittorio Coletti, linguista, accademico, consigliere dell'accademia della Crusca; Giulio Ferroni, critico letterari, studioso della letteratura italiana, accademico; Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica; Alessandro Mari, scrittore, editor; Laura Pariani, scrittrice; Lara Ricci, giornalista culturale; e Bruno Ventavoli, giornalista, critico letterario.

La Fondazione Bottari Lattes

La fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba, in provincia di Cune, dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: il premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il premio biennale Mario Lattes per la traduzione, mostre di arte e fotografia, i progetti per le scuole come Vivolibro, i convegni.

All’interno della sede della fondazione Bottari Lattes è stato istituito il nuovo Centro studi Mario Lattes, un luogo di ricerca e di approfondimento di tutte le attività che ruotano attorno alla figura di intellettuale, scrittore, artista ed editore di Lattes, che riunirà la biblioteca, l’archivio delle carte di Mario Lattes e di altri fondi documentali in possesso della fondazione, e la quadreria dei dipinti. Il Centro studi opererà in sinergia con il ministero della Cultura, le Università e tutte le Istituzioni culturali che nel tempo verranno coinvolte dalla sua programmazione, in modo da costruire un ecosistema di alto valore scientifico e culturale capace di fare rete su tutto il territorio nazionale e di collaborare con Istituzioni internazionali.

Al primo e al secondo piano della Fondazione è allestita la mostra I mondi di Mario Lattes #1, la prima tappa di un viaggio artistico attraverso i dipinti dell'autore, molti dei quali mai esposti prima, che sono stati acquisiti di recente a collezionisti privati per arricchire e rendere il più completo possibile il patrimonio dell’archivio.

Nel 2017 la città di Torino ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di piazza Maria Teresa, come riconoscimento all'impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni e iniziative portati avanti nel capoluogo piemontese.


 

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