Due anni dopo Il signore delle formiche, il regista torna in concorso a Venezia con Campo di battaglia. «Un film sulla guerra, non di guerra: attenzione a non trasformare un conflitto che ha lacerato le nazioni in divertimento». Il Medio Oriente, l’Ucraina, le scelte artistiche: «All’Oscar non andai perché dover piacere a tutti abbassa il livello di libertà»
La guerra è un dovere nazionale a cui nessuno dovrebbe sottrarsi, o un massacro che spinge le persone a uccidersi per ragioni che sfuggono al loro controllo? Due anni dopo Il signore delle formiche che rivisitava il processo per omosessualità dell'intellettuale Aldo Braibanti alla fine degli anni '60, Gianni Amelio torna in concorso a Venezia con Campo di battaglia per esplorare un capitolo doloroso della nostra storia: la Grande Guerra, che ha causato 16 milioni di vittime. Fare un film pacifis



