Cultura

Vite che vanno insieme alla mia: la poesia ricompone i pezzi

  • La poesia non è mai piaciuta granché alla sottoscritta, che ha sempre letto più narrativa e romanzi, dall’età scolare.
  • Ho giocato d’antifrasi nel mio nuovo libro, La distinzione, Giulio Perrone editore, dove sono entrate tutt’e due le anime, quella confessional delle prime sfighe familiari, e quella più sperimentale.
  • Bisogna dire le cose come stanno, e, come diceva il poeta-operaio Luigi Di Ruscio, senza andare per le lunghe, più in fretta che si può.

La poesia non si capisce: è tronfia, oracolare, criptica. Quando si capisce è melensa, piena di pathos e di retorica. E poi non vende, e se non vende vuol dire che non piace, e se non piace perché scriverne. Sono luoghi comuni che al solito hanno un fondo di verità. La poesia non è mai piaciuta granché nemmeno alla sottoscritta, che ha sempre letto più narrativa e romanzi, dall’età scolare. Dall’età scolare fino agli anni dell’università, quando un’amica di corso andava a “sentire i poeti”. S

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