- Il nostro immaginario è stravolto. Cambia anche la classifica dei libri. E le scelte di lettura ci danno un’indizio e una semiotica di come siano fatti oggi gli italiani. Si fidano di Gianrico Carofiglio, un ex magistrato, un tecnico, una sorta di Draghi della letteratura. È primo con Rancore, Einaudi Stile Libero.
- Stalingrado di Grossman, La Russia di Putin di Anna Politkovskaja, entrambi da Adelphi, e il libro postumo di Gino Strada da Feltrinelli nella top ten. Sono tutti libri di autori morti.
- Irrompe la guerra che ridisegna la classifica (e il paradosso è che la migliora) assieme all’immaginario.
Dopo il virus c’è la guerra che cambia il mondo e le nostre vite. Cambiano le nostre aspettative e le nostre paure. Persino quella di avere freddo. O troppo caldo. Occidentali viziati. Cambiano i desideri, i sentimenti, i sogni. È ritornata la storia e, tra guerra e malattia, è ritornata la morte. Con prepotenza. Ci tortura coi suoi quotidiani conteggi. Per tanto tempo rimossa. Non siamo psichicamente attrezzati, occidentali viziati, non siamo culturalmente alfabetizzati a questo ritorno del



