Condividere la bellezza

L’impegno sociale di collezionare arte

J. Paul Getty alla sua scrivania, 1942 circa.\\u00A0COURTESY J. Paul Getty Family Collected Papers.\\u00A0Institutional Archives,\\u00A0Getty Research Institute, LOS ANGELES, AND JOHAN & LEVI
J. Paul Getty alla sua scrivania, 1942 circa. COURTESY J. Paul Getty Family Collected Papers. Institutional Archives, Getty Research Institute, LOS ANGELES, AND JOHAN & LEVI
  • «Il collezionista può viaggiare a suo piacimento nel tempo per passeggiare e conversare con i grandi filosofi greci, con gli imperatori della Roma antica», scrisse J. Paul Getty nel libro Le gioie di collezionare.
  • Paul Getty ed io siamo partiti, economicamente e culturalmente, da scenari opposti. Avrei sognato anche io il mio primo milione di dollari a soli 23 anni ma purtroppo nella mia terra non c’era possibilità di cercare il petrolio.
  • Mi piacerebbe riuscire a dare una svolta alla collezione. Esporla in un museo privato. Conto che la “mia” Milano accolga questo sogno e lasci che diventi realtà.

«Il collezionista può viaggiare a suo piacimento nel tempo per passeggiare e conversare con i grandi filosofi greci, con gli imperatori della Roma antica, con esponenti più o meno illustri di civiltà da tempo perdute, ma che vivono ancora attraverso gli oggetti appartenenti alla sua collezione». Queste sono le parole che scrisse nel suo libro J. Paul Getty, Le gioie di collezionare, ora pubblicato in italiano da Johan & Levi, a più di sessant’anni dalla prima edizione inglese. È un testo che

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