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Accomunati da qualità di vision e di leadership, Adriano Olivetti e Mario Tchou avevano sfidato le frontiere della tecnologia in un tempo in cui all’Italia non era consentito inoltrarsi in un settore, l’elettronica, determinante per i nuovi assetti geopolitici e geotecnologici del pianeta.
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La Olivetti è stata l’unica multinazionale italiana ad aver conseguito la leadership tecnologica sui mercati di tutto il mondo.
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La Olivetti rimane ancora oggi il modello di riferimento per le imprese innovative. La sua storia è fonte di insegnamenti che occorrerebbe raccontare, con orgoglio, nelle scuole, nelle università e nei centri di formazione della politica e dell’impresa.
Il 9 novembre 1961 il direttore del Laboratorio elettronico Olivetti, Mario Tchou, lascia Milano per recarsi a Ivrea in vista di una riunione con i vertici aziendali sul progetto di un calcolatore elettronico innovativo che avrebbe sostituito l’Elea 9003. A Santhià, la Buick guidata dal giovane autista, sbanda e si scontra con un “leoncino”. La vita affascinante e colma di successi del giovane scienziato italo-cinese si interrompe in modo tragico, a soli diciotto mesi di distanza dalla morte



