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I diritti umani annegano nelle tazze di tè

Salari bassi e spesso non pagati, tutele non garantite, coercizione economica e fisica. A subire le conseguenze peggiori sono coloro che abitano ai piedi della piramide produttiva. Soprattutto le donne, che rappresentano gran parte della forza lavoro del settore ma anche la più fragile

«Ho dei bambini, non posso perdere il mio lavoro». Ad affermarlo era stata una delle oltre settanta donne ascoltate dalla Bbc nell’inchiesta sugli abusi sessuali all’interno delle piantagioni di tè in Kenya. Il ricatto a cui sono soggette è noto quanto antico, una procedura basata sullo sfruttamento delle condizioni abiette di queste persone: in cambio di un salario, i capi chiedono prima il loro corpo. La vicenda ha fatto ulteriore luce sul basso livello dei diritti umani all’interno della ca

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