Cultura

Il paradosso dei mondi virtuali nei videogame, da avanguardia a marketing

Assassin's Creed 2 (Courtesy of Ubisoft)
Assassin's Creed 2 (Courtesy of Ubisoft)

Nel settore videoludico la tendenza è quella di creare titoli con mondi sempre più grandi e pieni di cose da fare. All’inizio era una scelta motivata da una corsa tecnologica, ora è fonte di disagio per chi sviluppa e chi gioca

Erano rimasti tutti senza parole quando, nel 2007, Assassin’s Creed aveva permesso ai giocatori e alle giocatrici di vestire i panni dell’assassino Altair durante le crociate. E poi di Ezio Auditore nel sequel del 2009 ambientato in quella splendida Firenze rinascimentale tra botteghe, intrighi di palazzo, antiche reliquie e corse sui tetti. Ricostruzioni incredibili da parte di Ubisoft, studio di sviluppo francese, che ha realizzato intere città (e anche di più) seguendo fonti storiche e immagi

Per continuare a leggere questo articolo