- A me piace l’arte in movimento, l’arte statica mi annoia, mi piace l’arte che ondeggia come sul mare.
- Gli incroci, anche arditi, fanno parte di me e della nostra musica. Ad esempio il film che Elisabetta Sgarbi ha realizzato sulla nostra band, Extraliscio - Punk da balera, che è partito da un’altra amicizia, quella con Ermanno Cavazzoni, è poi finito al Festival di Venezia.
- Il tema era come fare a riportare il liscio ai giovani. Da lì siamo partiti con il viaggio degli Extraliscio, pensando a un liscio che poi è diventato il nostro punk da balera, cioè un liscio che rispetta la tradizione ma ne deforma le regole.
La mia idea di musica è abbastanza inconsueta perché non nasce e non muore: vive. Vive senza sapere perché vive, però ogni tanto capisce che si può anche morire, o anche nascere. Da piccolo avevo qualche ispirazione, ma non era musicale, poi da grande ho trovato delle ispirazioni, ma non sono musicali: sono legate ad altro tipo di arte, un’arte un pochino più carnale, un pochino più viva, che si muove. Perché a me piace l’arte in movimento. E poi nella musica è importante la musica, ma è impor


