Nella settimana più noiosa dell’anno, quella di Sanremo - il più noioso (neanche una gag divertente con il solo magistrale Fiorello capace di ammetterlo) e il più visto (boom di ascolti pazzeschi) della storia - non ci resta che leggere.

Negli stessi giorni una ricerca dell’Aie, presieduta da Innocenzo Cipolletta, ci informa che per preparare il loro ultimo esame universitario, più di quattro studenti universitari su dieci, dichiarano di aver fatto a meno di libri facendosi bastare appunti, propri o di colleghi, riassunti scaricati dal web, registrazioni delle lezioni, slide, dispense, quiz ed esercizi del docente, correzioni di prove d’esame. Insomma, la notizia è che 4 su 10 si laureano senza avere letto neanche un libro.

Il romantasy, sesso e draghi

Io ne leggo molti, però non ho l’età, né la pazienza per leggere libri "romantasy", quelli che combinano i tropi dei libri romantici - e molte scene di sesso - con gli elementi magici che uno si aspetta di trovare in una serie fantasy. I manga invece mi piacciono e ogni tanto li guardo. Succede infatti che Iron Flame di Rebecca Yarros esordisca da Sperling&Kupfer al primo posto della classifica italiana, che il secondo capitolo di questa saga fenomeno mondiale al primo posto delle classifiche di tutto il mondo, conquisti col botto anche il nostro Paese. Fourth Wing e Iron Flame, i primi due capitoli della serie che unisce romance e fantasy, hanno venduto sei milioni di copie nel mondo (diritti acquisiti in quaranta paesi). I due romanzi hanno oltre mezzo miliardo di visualizzazioni su Tiktok e diventeranno una serie Amazon Studios. Questi i fatti. Quanto al libro, appunto non ho voglia di leggerlo e quindi pesco dal blog di Tegamini, una che sa leggere e di cui mi fido.

Ci sono i draghi, c’è questo posto nuovo, c’è questo amore fin troppo travolgente, ci sono delle menate geopolitiche, c’è la tragedia, c’è l’amicizia. E molto sesso. «Uno dei problemi di Fourth Wing è la struttura approssimativa del mondo. Scrivere un mondo “vago” è astuto e funzionale, perché puoi inventarti le regole strada facendo. Le relazioni diplomatiche tra umani e draghi sono una gigantesca supercazzola – noi draghi non siamo tenuti a rendere conto di nulla a voi gracili umani, non impicciatevi e anche voi che leggete fatevi gli affaracci vostri  – e lo stesso vale per la gestione governativo/militare che tiene in piedi la baracca del regno.». Succede anche che al terzo posto ci stia Dragon Ball Super. Vol. 21, un manga celeberrimo di Star Comics.

Scende al secondo posto tiene il bel giallo Mondadori di Antonio Manzini, Tutti i particolari in cronaca. Quarto il pamphlet queer di Michela Murgia, Dare la vita per Rizzoli.

Che stupida

New entry per Ilary Blasi col titolo programmatico di Che stupida, da Mondadori. «Ai primi di novembre mi addormentai tra le braccia di Francesco, la mattina dopo mi svegliai con uno che gli assomigliava molto, ma non era lui. Schivo, distante, assente, in cerca di pretesti per uscire: una cena con gli amici, una partita a carte o a calcetto, il padel». Trama non d’avanguardia: lui e lei si amano, poi lui conosce un’altra, lei un altro, e i due si lasciano anche se, e lei si chiede perché, scopano ancora (con gli altri e tra di loro). Non fosse che i due in questione sono Ilary Blasi e Francesco Totti, per vent’anni una delle coppie più solide e affiatate d’Italia. Allora oltre le corna, la storia diventa come tutti sanno quella di dove sono finiti i Rolex di lui e le borse di lei. Finale a sorpresa: allora, perché non vieni a cena? Bel colpo. È la prima volta che un libro viene scritto e pubblicato all’uopo. Non bastava un whatsapp?

Abel di Baricco

E poi in scia di Cuore nero di Avallone, Rizzoli, risale Abel di Alessandro Baricco da Feltrinelli. Dove al contrario la trama è quasi assente, ma la storia è davvero sorprendente. «Nessun peggior errore che confondere trama e storia», avvertiva Baricco in un recente saggio, La via della narrazione, frutto di una lezione tenuta nel 2021 alla Scuola Holden.

La trama, spiegava, è un «espediente tecnico», una specie di «riduzione» della storia, inteso come «campo di energia prodotto nell’animo di uno di noi dall’imprevista vibrazione di una tessera del mondo. Abel è così avvincente, e vibrante, proprio perché è un transito da questo al «vero mondo», dove non vigono nemmeno più i rassicuranti principi della logica, con il loro potere di discriminare il vero e il falso, il possibile e l’impossibile. In una pagina molto divertente, l’eroe di Baricco ci spiega perché un pistolero non dovrebbe mai leggere i libri del grande filosofo David Hume, il più radicale degli empiristi.

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