FINZIONI

Il tennis futurista di Jannik Sinner

«C’è chi ha più talento di me, ma io sono uno che lavora tanto». Il lavoro lo ha fatto andare al di là del giocatore di tennis. Sul piano tecnico e tattico Sinner è un rivoluzionario, come lo era stato solamente Björn Borg. Lo svedese ci ha portato il top spin e il rovescio a due mani, l’altoatesino ci ha precipitato nel futurismo. Velocità, velocità e ancora velocità. Il suo gioco potrà essere pure noioso, copyright Daniil Medvedev, ma sembra “montato” come un puzzle grazie al contributo dell’intelligenza artificiale

Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola

La bellezza di una storia si può ricordare, ma è molto più difficile descriverla. In questo caso si può cominciare da una fotografia. Quella di Matteo Berrettini che a Malaga, nella festa della Davis appena conquistata per la seconda volta consecutiva dagli azzurri del tennis, piange travolto dall’emozione e dalla gioia sulla spalla di Jannik Sinner. La rinascita di Matteo, quanto è lontano il suo Wimbledon e quanto è ancora vicina la tentazione del ritiro, passa anche da questo ragazzo magico c

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