Data analyst agricolo e prompt manager agronomico: come cambiano le professioni

Cibo è il nostro inserto mensile che racconta il mondo attraverso ciò che mangiamo. Esce l’ultimo sabato di ogni mese sulla app di Domani e in edicola. In ogni numero svisceriamo un tema diverso con articoli, approfondimenti e commenti: il tema del numero di questo mese è cucina abitabile. Qui troverete man mano tutti gli altri articoli di questo numero. In questa pagina, invece, tutti gli altri articoli di Cibo, che è anche una newsletter gratuita. Ci si iscrive a questo link. Secondo l'analisi Coldiretti sui dati Smart Agrifood, in Italia gli investimenti in tecnologie 4.0 e 5.0 valgono circa 2,3 miliardi di euro. Le aree agricole che utilizzano strumenti avanzati coprono oltre un milione di ettari. Inoltre, 50mila giovani hanno scelto di coltivare il proprio futuro in piena terra, creando imprese che affrontano burocrazia e aumento dei costi con una spiccata resilienza. Per garantire «la buona salute» di questa rivoluzione, la parola chiave è formazione. Dopo aver creato aziende multifunzionali, che accostano coltivazioni di cereali a fattorie didattiche e apparati di trasformazione di prodotto, bisogna saper rendere le imprese sostenibili non solo nel cuore produttivo, ma anche nel business plan. Per creare questo miracolo verde bisogna avere le competenze giuste. Dopo anni di consulenze sulla sostenibilità, nelle scuole di formazione c'è una certezza: la sostenibilità non va più aggiunta ai processi aziendali. Ormai è un cromosoma permanente nel Dna delle imprese. Sparito il consulente, in tutti i percorsi formativi la sostenibilità non è più una lingua straniera. Qualità, prezzi accessibili e zero spreco: la sfida alimentare dei grandi eventi Sostenibilità professionalizzata «L'attenzione del mondo del lavoro si è spostata verso competenze ibride, capacità di coniugare strategia di impresa con impatto sociale, performance economiche con principi di etica e sostenibilità», spiega Luca Pirolo, Associate Dean for Multihub Strategy, Luiss Business School, «tutto ciò ha trasformato anche la missione educativa delle istituzioni di alta formazione che oggi sono chiamate ad essere laboratori di cambiamento sociale e formare profili in uscita dai loro percorsi capaci di portare nelle imprese una visione sistemica del valore». Oggi la sostenibilità è ovunque: nella supply chain , nel marketing, oltre che in campo. Per questo, anche nel master Food and Wine Business, Luiss Business School l'ha trasformata in un principio guida. «Nei moduli core e di specializzazione si trattano temi legati alla gestione etica e sostenibile della filiera agroalimentare, dalla produzione alla distribuzione», sottolinea Pirolo. Il futuro del vino è Piwi, la resistenza è sexy I profili più ricercati I nuovi professionisti del settore armonizzano la sostenibilità con AI, digitalizzazione e analisi dei dati. Nasce così il Supply Sustainable Chain Manager, professionista che lavora sulla filiera da agricoltura a trasformazione e distribuzione, ottimizzando le risorse, riducendo gli sprechi, garantendo tracciabilità e trasparenza ambientale. «C'è già bisogno di Agricoltura 4.0 manager, figura specializzata nella gestione di imprese agricole o unità produttive integrate, che applica tecnologie digitali (precision farming, analisi dati e previsioni) e modelli produttivi sostenibili (come quelli rigenerativo e biologico) per migliorare efficienza e impatto ambientale». Growing Communities: la scelta ecologica del cibo deve essere un passo collettivo Bilanciare redditività e impatto ambientale Nei propri percorsi di alta formazione i marketer ei professionisti dell'internazionalizzazione esploreranno quali sono le pratiche di approvvigionamento sostenibile, mettendole in pratica. Le tecniche di food cost control orientate alla riduzione degli sprechi è già una capacità preziosa e ricercata dalle imprese ristorative e dell'hospitality, spesso assolta però ancora da figure consulenziali. Obiettivo: bilanciare redditività e impatto ambientale. «I corsi su marketing e brand management approfondiscono il ruolo della sostenibilità nella costruzione del valore del marchio, nella comunicazione e nelle scelte del consumatore consapevole». Inoltre, oggi si deve padroneggiare il quadro normativo europeo e internazionale relativo alla tracciabilità, alle certificazioni come DOP, IGP e biologica – livello di valore per le imprese agroalimentari – e alle pratiche sostenibili nella produzione enologica e gastronomica. Secondo Coldiretti nei prossimi anni occorreranno 5mila professionisti della sostenibilità avanzata. Tra questi, servirà il data analyzer agricolo, capace di leggere i dati in campo ed è una presenza ormai costante nelle imprese più avanzate della filiera. Il pronto manager agronomico aiuterà le aziende a migliorare i sistemi e processi produttivi con l'Ia. L'esperto in blockchain per l'agricoltura studierà come garantire trasparenza e sicurezza lungo la filiera produttiva. Conta poco quanta sostenibilità c'è nei job title . Conta di più come questo fattore potenzierà innovazione e digitalizzazione in una filiera agroalimentare resiliente, trasparente e competitiva, guidata da professionisti capaci di navigare nel cambiamento. [Missing Caption][Missing Credit]