Cultura

È meraviglioso smarrirsi nel grande romanzo dell’India

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Fra i meriti di Jean-Claude Carrière, scomparso l’8 febbraio, c’è quello di avere riscoperto il “Mahabharata”. È un testo sacro in 100 canti, lungo tre o quattro volte l’Iliade, l’Odissea e la Bibbia messe insieme

  • L’8 febbraio 2021 è morto a Parigi Jean-Claude Carrière, l’uomo che ha contribuito più di tutti a diffondere in occidente la conoscenza del più grande libro che sia mai stato scritto: il Mahabharata.
  • Una traduzione fedele del titolo potrebbe essere La grande India, o Il grande racconto dell’India, e non a caso l’opera viene considerata il Quinto Veda, da affiancare ai quattro sacri Veda che costituiscono la Bibbia dell’induismo.
  • L’occasione venne dall’incontro di Carrière con Peter Brook, il più grande regista teatrale dal dopoguerra a oggi. Carrière e Brook distillarono da quest’opera sterminata un’elefantiaca rappresentazione teatrale lunga nove ore.

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