Intervista a Martha Nussbaum

La filosofa femminista contro l’apocalisse del #MeToo

(Getty Images)
(Getty Images)

Nel suo ultimo libro, Citadels of Pride, l’intellettuale americana rintraccia nella superbia dantesca l’origine dell’oggettificazione delle donne. Ma le pagine più dure riguardano gli eccessi vendicativi che hanno portato al tradimento di una battaglia giusta

  • La filosofa Martha Nussbaum ha abituato i suoi lettori a portare le argomentazioni su terreni di dibattito pubblico accidentati da cui altri si tengono volentieri alla larga. Il suo ultimo libro tratta di uno degli argomenti più incandescenti del nostro tempo: gli abusi sessuali.
  • Nell’indagare il fenomeno della “oggettificazione” della donna, la filosofa si concentra sull’idea dantesca di “superbia”, tratta dal cerchio del Purgatorio in cui il poeta incontra peccatori destinati alla redenzione ma che in quel momento «non mi sembian persone», talmente sono ripiegati su loro stessi.
  • Nussbaum si avventura anche nei postumi del movimento #MeToo, del quale critica eccessi e distorsioni che, sostiene, finiscono per rendere un pessimo servizio a una causa nobile, alimentando istinti di vendetta invece di promuovere una visione di riconciliazione. 

Per continuare a leggere questo articolo