Cultura

La filosofia della natura nel giardino dell’arciduca Massimiliano

Pierre-Joseph Redouté / Claude Antoine Thory, Les roses, 1817-1824
Pierre-Joseph Redouté / Claude Antoine Thory, Les roses, 1817-1824
  • Il giardino è l’incontro della spontaneità della natura con il progetto estetico di chi a questa spontaneità vuol dar forma: può prevalere un atteggiamento di dominio, ma anche di custodia
  • Artificio e natura sono i due poli entro cui si colloca il giardino dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e della moglie Carlotta del Belgio, a Trieste, uno dei parchi più importanti d’Europa
  • La mostra Ars Botanica, in corso al Museo storico del Parco del Castello di Miramare, a Trieste, si propone come luogo d’incontro tra le piante e la vasta letteratura sulla botanica della biblioteca dell’arciduca

Un giardino rappresenta sempre l’incontro della spontaneità della natura con il progetto estetico di chi a questa spontaneità vuol dar forma. Nel rapporto con la natura può prevalere un atteggiamento di sfida, di dominio, ma anche di rispetto e di custodia.  La natura può identificarsi con una riserva di risorse cui possiamo attingere in funzione delle nostre esigenze o con l’assoluto come accadeva nell’idealismo di Schelling e in forma diversa nei pittori romantici, da Friedrich a Turner, fi

Per continuare a leggere questo articolo