- E se il più grande scrittore italiano del Novecento fosse stato dimenticato? È una delle ipotesi più verosimili - e crudeli - che si possano oggi formulare attorno alla poliedrica figura di Alberto Pincherle, meglio noto come Alberto Moravia.
- Moravia è costretto a una scrittura precocissima per colpa di una tubercolosi ossea che gli fa trascorrere la giovinezza rinchiuso in sanatorio. Ancora minorenne inizia la stesura de “Gli indifferenti”, primo romanzo esistenzialista.
- Non c’è verbo che ricorra più di “guardare” in Moravia (“L’uomo che guarda” è anche uno dei suoi romanzi senili). E non bisognerà chiaramente fermarsi alla mera funzione oculare, quello di Moravia è un bulbo speciale che vuole penetrare la mente umana.
E se il più grande scrittore italiano del Novecento fosse stato dimenticato? È una delle ipotesi più verosimili – e crudeli – che si possano oggi formulare attorno alla poliedrica figura di Alberto Pincherle, meglio noto come Alberto Moravia. Le ragioni della rimozione potrebbero essere svariate, ma la più evidente è che in un’epoca storica fortemente polarizzata la capacità d’analisi non interessi più a nessuno. Siamo stati di volta in volta global o no global, pro o anti tav, vax o No-vax,



