Cultura

La maglia gialla si cuce a Bergamo, ma il ciclismo italiano al Tour è grigio

  • Il simbolo del primato nella corsa di ciclismo più importante al mondo era stato prodotto prima da Nike e Le Coq Sportif. Due colossi. I Santini sono arrivati fin qui con la loro azienda cresciuta un passo dopo l’altro. Il Tour de France 2022 è stato il loro debutto, quello che parte il primo giorno di luglio dai Paesi Baschi è un atto di consapevolezza per il maglificio bergamasco. 
  • Un fatturato di 30 milioni nel 2022, una produzione giornaliera di 7.000 articoli, il 77% di donne tra le persone che lavorano. Il settore tessile a Bergamo conta oltre 1.000 unità e circa 10.000 dipendenti, pari all’8% del totale degli addetti della manifattura  della provincia. Genera in un anno 2,5 miliardi di euro.
  • Al Tour i corridori italiani sono appena 7, mai così pochi da 40 anni. Squadre italiane non ce ne sono più. Zero anche gli sponsor dopo l’addio di Segafredo. Resistono la maglia e le biciclette, altra eccellenza industriale, dalla Pinarello alla Colnago, dalla Bianchi alla Wilier Triestina.

Il vero segreto del successo resta impigliato alle parole che Pietro Rosino Santini ripeteva alle sue figlie quando erano piccole: «Fate quello che volete, ma fatelo sempre al massimo. In azienda è un concetto che si sente nell’aria». Monica e Paola oggi guidano il maglificio più famoso al mondo. A forza di dare il massimo la famiglia Santini è arrivata a cucire la grandeur. Prima le maglie gialle le avevano fatte la Nike e le Coq Sportif. Colossi. I Santini sono arrivati dopo, con la loro az

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