Il romanzo di Katharina Volckmer è un racconto che molti non vorrebbero ascoltare ma che riflette sull’identità e sul passato che ci definiscono: vendicare le vittime della persecuzione diventando loro
- Vendicare le vittime della persecuzione diventando loro. Dice la protagonista di questa storia: «Quando ero più giovane pensavo sempre che il solo modo per superare davvero l’Olocausto sarebbe stato amare un ebreo».
- E poi, crescendo, alzare la posta: il desiderio di adeguare i propri organi sessuali all’identità di genere percepita, liberandosi allo stesso tempo del disagio per un’altra appartenenza non scelta: quella nazionale.
- Nella richiesta di intervenire sul singolo corpo concreto prende forma il desiderio di fare a pezzi l’intero corpo sociale, l’anatomia patologica e deforme della società.