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La neotelevisione: Sanremo è un’enciclopedia e una biblioteca

LaPresse
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  • Sanremo è una settimana liturgica e pervasiva che interrompe il flusso del tempo. È un universo mondo in scala 1 a 1 come in un racconto di Borges. Allo stesso modo, in un universo capillarmente mediatizzato, non c’è più un “fuori” da cui poter giudicare.
  • Dentro Sanremo ci sta tutto. I superospiti, arzilli ottantenni sopravvissuti, le resuscitate come Paola e Chiara, ma anche il contemporaneo e l’inattuale. 
  • Amadeus amministra l’euforia di un racconto enciclopedico che funziona accumulando una cosa sull’altra, una pienezza grammaticale dalla sintassi digressiva in cui tutto è contemporaneo e in cui c’è spazio per tutto.

Dopo un’intera settimana siamo esausti. Dall’eccesso di funzionamento della macchina narrativa di Sanremo. E dalla proliferazione delle sue analisi. Non c’è scampo. Dire non guardo Sanremo è come dire non mi interessa la classifica dei libri. (O chi vota, e per chi, alle elezioni). Salvo poi frignare quando pubblichi il tuo libro e nessuno se lo fila. (Un po’ come il Pd, alle elezioni.) Tant’è che la Meloni ci governa. (E vende libri, pure). Perché nulla come la settimana di Sanremo (non è

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