la pittrice in mostra a firenze

La pittura che si fa carne nell’opera di Jenny Saville

  • È evidente la relazione dell’opera di Saville con la storia dell’arte e con i dipinti di quegli artisti che riescono a trasmettere attraverso la pelle il senso di decadimento della carne, come José de Ribera o come Tiziano e Rembrandt in tarda età, o ancora come Willem de Kooning.
  • Un senso di decadimento della carne che porta inevitabilmente a una riflessione sulla morte, tema a cui non può sfuggire un artista che, come lei ha fatto della condizione umana, e dunque della finitezza, un tema fondamentale della sua ricerca.
  • Sin dagli esordi Saville ha trovato infatti sostegno al suo sentire nelle teorie di Luce Irigaray. Partendo dalle tesi della filosofa e psicanalista femminista belga la sua pittura ha affrontato il modo in cui la donna percepisce il proprio corpo, condizionata da una cultura partorita da menti maschili.

Nel mio personale museo immaginario un posto di rilievo l’ho assegnato ad Atonement Studies (Studi di Redenzione), un trittico di grandi dimensioni realizzato a Palermo tra il 2005 e il 2006 da Jenny Saville, artista inglese oggi cinquantenne, giustamente considerata una delle pittrici realiste più importanti dei nostri giorni. In quegli anni Saville era già nota per i dipinti di grandi dimensioni degli esordi, che raffigurano corpi in sovrappeso, la cui carne ricade su se stessa, in cui ogni

Per continuare a leggere questo articolo