Guardiamo i dati dell’ultima classifica dei libri dell’anno che riproducono per inerzia, con il mercato ovviamente al ribasso, la settimana clou natalizia: domina il romanzo generazionale e sentimentale di Fabio Volo per Mondadori, Tutto è qui per te che è al primo posto per la settima settimana di fila, seguito dal saggio storico di Aldo Cazzullo Quando eravamo i padroni del mondo. Roma l’impero infinito, Harper Collins, al secondo posto. Al terzo L’educazione delle farfalle thriller psicologico sulla maternità di Donato Carrisi per Longanesi.

Il più letto 

Al quarto la saga familiare de La portalettere di Francesca Giannone per Nord, un vero exploit perché è stato il libro italiano in assoluto più letto nel 2023. Secondo soltanto al memoir del principe Harry, The spare, Mondadori, sul podio in tutte le classifiche del mondo. Quella della Portalettere è una storia ambientata in un paesino del Salento a partire dagli anni Trenta. Anna è una donna bella come una statua greca, ma viene dal nord, è fiera e spigolosa, non va in chiesa e dice sempre quello che pensa. È diversa, è una «forestiera». E fa qualcosa di davvero rivoluzionario. Si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. Non durerà, maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti.

Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello, attraversando una guerra mondiale e le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna. Insomma Francesca Giannone ha studiato al Centro di Cinematografia sperimentale e tutto è pronto per far diventare La portalettere un film o una serie tv.

Al terzo posto il romance inglese, storia d’amore e d’amicizia, di Tillie Cole, Dammi mille baci, grande colpo della piccola casa editrice specializzata Always Publishing a presidiare un genere in grade spolvero di lettrici. Al quarto e al quinto posto, divisi come due metà del mondo che si affrontano in cagnesco e perfetta metafora dell’egemonia culturale, Il mondo al contrario autopubblicato dal generale Vannacci e Tre ciotole, l’ultimo affresco di grandi storie scritte in vita da Michela Murgia per Mondadori. Poi Niccolò Ammaniti che torna dopo otto anni con un romanzo cattivo e divertente La vita intima, Ken Follett con un romanzo storico della saga di Kingsbridge, Ada d’Adamo con Come d’aria, il memoir di straziante verità che ha vinto il premio Strega, mentre l’autrice è morta nella sua casa di Roma pochi giorni dopo la sua candidatura nella dozzina del Premio.

Una lunga storia

Che dire? C’è di tutto. Il 2023 è stato caratterizzato da crescenti tensioni e cambiamenti geopolitici. Abbiamo avuto anni di politica divisiva, una grave pandemia, due guerre in corso molto complicate, disastrosi cambiamenti climatici e una dura inflazione. I lettori sembrano meno interessati a salvare l’universo, piuttosto preferiscono farsi intrattenere e ispirare. Guardare altrove, almeno nelle letture. Il 2023 è l’anno anche della scomparsa di due grandi scrittori di romanzi letterari di valore mondiale come Corman McCharty e Milan Kundera. Oltre che di Michela Murgia, la più importante scrittrice e attivista politica italiana.

Tra le tante cose che mancano agli italiani, secondo Giacomo Leopardi nel Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani, manca anche l’immaginazione romanzesca. La società borghese dell’Ottocento si esprime attraverso i suoi romanzi: Madame Bovary, Balzac, i fratelli Karamazov, Anna Karenina che si butta sotto un treno per disperazione amorosa. In Italia di contro ci sono solo I promessi sposi di Alessandro Manzoni. È una lunga storia che ci riguarda. Non ancora conclusa.

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